

Venerdì 4 dicembre 2009, ore 19:00
presso la Libreria Café La Cité
Borgo San Frediano 20/r - Firenze
a cura dell’ Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus di Firenze
proiezione del film “Atash (La sete)”
di Tawfik Abu Wael
Israele/Palestina, 2004
Tawfik Abu Wael, nato a Umm El-Fahim in Israele nel 1976. Si è laureato all’università di Tel Aviv dove ha studiato regia cinematografica. Ha insegnato recitazione teatrale a Jaffa per due anni prima di dedicarsi completamente al cinema, nel 1997, come direttore di produzione prima, come assistente di regia successivamente, e, infine, come regista.
Filmografia: “Bintizhar Salah al-Din” (Aspettando Saladino), Palestina, 2001. Documentario sugli arabi a Gerusalemme che vivono in una sorta di eterna attesa.
“Yawmiyat” (Diario di un prostituto), Palestina, 2001. La storia di un giovane rifugiato arabo che si prostituisce a Tel Aviv e nel quale i piaceri della carne risvegliano ricordi d'infanzia; “Atash” (La sete), Israele/Palestina, 2004.
Atash (La sete)
Il primo lungometraggio del giovane regista palestinese Tawfik Abu Wael, che ha riscontrato molte critiche positive in tutta Europa.
La storia è quella di Abu Shukri e della sua famiglia che vivono in fondo a una valle da dieci anni, in un “nessun luogo”, lontano dal loro villaggio natale. Vivono in autarchia, fabbricando il carbone dagli alberi che trovano. Il padre e il figlio sono i soli ad avere contatto con l’esterno. Il padre va a vendere il carbone al villaggio mentre il figlio fugge regolarmente per andare a scuola. La madre e le due figlie lavorano senza tregua alla fumigazione della legna. Il padre decide un giorno di canalizzare la sorgente vicina fino al loro enclave. Le donne sono reticenti e il figlio si prende gioco di lui, ma l’arrivo dell’acqua corrente risveglierà il loro istinto di libertà e farà riaffiorare il dramma familiare che si nascondeva già da troppo tempo. Si viene così a creare una metafora straordinaria legata all’elemento acqua, ma senza nascondere le difficoltà e la disperazione della realtà.
Filmografia: “Bintizhar Salah al-Din” (Aspettando Saladino), Palestina, 2001. Documentario sugli arabi a Gerusalemme che vivono in una sorta di eterna attesa.
“Yawmiyat” (Diario di un prostituto), Palestina, 2001. La storia di un giovane rifugiato arabo che si prostituisce a Tel Aviv e nel quale i piaceri della carne risvegliano ricordi d'infanzia; “Atash” (La sete), Israele/Palestina, 2004.
Atash (La sete)
Il primo lungometraggio del giovane regista palestinese Tawfik Abu Wael, che ha riscontrato molte critiche positive in tutta Europa.
La storia è quella di Abu Shukri e della sua famiglia che vivono in fondo a una valle da dieci anni, in un “nessun luogo”, lontano dal loro villaggio natale. Vivono in autarchia, fabbricando il carbone dagli alberi che trovano. Il padre e il figlio sono i soli ad avere contatto con l’esterno. Il padre va a vendere il carbone al villaggio mentre il figlio fugge regolarmente per andare a scuola. La madre e le due figlie lavorano senza tregua alla fumigazione della legna. Il padre decide un giorno di canalizzare la sorgente vicina fino al loro enclave. Le donne sono reticenti e il figlio si prende gioco di lui, ma l’arrivo dell’acqua corrente risveglierà il loro istinto di libertà e farà riaffiorare il dramma familiare che si nascondeva già da troppo tempo. Si viene così a creare una metafora straordinaria legata all’elemento acqua, ma senza nascondere le difficoltà e la disperazione della realtà.