In The Shadows of the City
regia di Jean Khalil Chamoun
Film. Colore. Durata: 102’ . Francia/Libano 2000 . Attori: Majdi Machmouchi, Christine Choueiri, Ammar Chalak, Rami Bayram, Sara Mrad, Ahmad Itani, Ahmad Al Zein. La musica originale è di Omar Bashir. DVD in arabo con sottotitoli in inglese e in italiano.
Il film di Jean Khalil Chamoun In The Shadows of The City è uno dei primi prodotti cinematografici girati a conclusione della Guerra Civile che, dal 1975 al 1990, ha devastato il Libano. In esso si fondono egregiamente la ripresa documentaristica all’invenzione narrativa, riuscendo a fare comprendere l’evoluzione dello spirito dei libanesi travolti da un conflitto che ha snaturato i sentimenti più profondi dell’animo umano.
Il film è la narrazione della storia di Rami che, dodicenne, si trasferisce con la sua famiglia da un villaggio del sud del Libano a Beirut, per sfuggire ai bombardamenti israeliani. Nella città, il ragazzo stringe presto amicizia con alcuni bambini del posto e in particolar modo con la sua vicina, Yasmine, della quale presto si innamora. Il padre di Rami è disoccupato per cui il ragazzo deve abbandonare gli studi e cercare un lavoro. Il periodo passato come inserviente in un caffè sarà il periodo d’oro della sua vita, perché trascorso in un’atmosfera di affetto, di bellezza e di musica, quasi espressione di un mondo che presto sarebbe scomparso, travolto dagli orrori di una guerra che presto lo avrebbe raggiunto di nuovo. L’ amico musicista viene assassinato a sangue freddo, bombardamenti e scontri a fuoco tra milizie avverse si fanno sempre più frequenti, tanto che la famiglia di Yasmine decide di traslocare nei quartieri più tranquilli della Beirut Est. La separazione è traumatica. In un’atmosfera carica di una violenza priva di ogni motivazione, per cui amici e parenti vengono a trovarsi talvolta sui versanti opposti delle rovine della loro umanità, Rami procede dalla fanciullezza a un’età più matura. La sua opposizione alla guerra e alla ferocia della contrapposizione, si estrinseca nel suo lavoro di autista di ambulanze: Rami porta in salvo feriti evacuandoli dalle zone degli scontri. Il rifiuto a schierarsi e a divenire esso stesso un combattente crolla però nel momento in cui il padre viene sequestrato e, forse, assassinato. Nel tentativo di ritrovare il padre, si arruola nella fazione avversa ed inizia la sua vita da combattente. Incontra così Sihram, una giovane madre il cui marito è stato sequestrato e che è, nonostante tutti gli ostacoli che le si frappongono, determinata a trovare. Quando i suoi compagni della milizia catturano un prigioniero e decidono di ucciderlo, Rami deve fare una scelta tra la sua umanità e la fedeltà alla sua fazione…… La questione dei civili scomparsi assume così nel film una posizione di rilievo.
Sebbene la guerra contrapponga milizie cristiane a milizie musulmane, Chamoun non offre elementi che permettano di identificare gli avversari. Anche gli ambienti degli scontri ripresi dalla cinepresa sono i tanti tra le macerie non ancora interessate dalla ricostruzione post-bellica. Sono luoghi anonimi. Chamoun non spiega come la guerra abbia avuto inizio e per quale motivo le diverse fazioni si siano combattute. Alla stessa stregua, non chiarisce le motivazioni del coinvolgimento di Israele e di altre forze straniere. Egli è interessato ad approfondire gli aspetti umani della guerra, la manipolazione delle coscienze.
Jean Khalil Chamoun è nato in Libano nel 1944. Ha ottenuto un Master in Cinematografia all’Università de Paris VIII e un diploma in Arte Drammaturgica in Libano. E’ stato insegnante di cinematografia all’Istituto delle Belle Arti in Libano dal 1976 al 1983. Attualmente lavora anche alla televisione, alla radio e al teatro. Con la regista palestinese Mai Masri ha fondato la “Media for Television and Cinema” MTC e la Nour Productions