Vai così, IDF!

Haaretz.com
11.03.2012
http://www.haaretz.com/print-edition/opinion/way-to-go-idf-1.417750

 

Avanti così, IDF!

Il ciclico rituale della carneficina tra Israele e Gaza pone sempre due domande: ‘Chi ha cominciato?’ e ‘Chi ce l'ha più grosso?’

di Gideon Levy 

Ecco che ci risiamo – un omicidio mirato; ritorsione; rritorsione alla ritorsione. Ecco che ci risiamo – Il riflesso automatico; la retorica violenta, la cecità. Le Forze di Difesa Israeliane compiono un omicidio mirato. Le organizzazioni palestinesi lo vendicano – e sono i palestinesi a fomentare  guerra e  terrorismo. Il parlamentare Danny Danon (Likud) , naturalmente, ha già richiesto che “tutti coloro che nella Striscia di Gaza sono in possesso di armi” vengano presi di mira dato che “un milione di persone che vivono sotto tiro”.

          gaza11attack

 

Questo milione di persone, se non l'avete capito, sono quelli che risiedono nel sud di Israele. Solo loro vivono sotto tiro. Entro ieri pomeriggio, sull’altro lato del confine di Gaza erano già stati esposti i corpi di 15 palestinesi. Da questo lato c'erano  8 feriti, e il sistema antimissili Iron Dome è riuscito a intercettare con successo  25 razzi. 

Questo ciclico rituale di carneficina pone sempre due interrogativi: “Chi ha cominciato?” e “Chi ce l'ha più grosso?” E’ come se arrivino direttamente da un  parco giochi dell'asilo. La risposta alla prima domanda è sempre impantanata nell’incertezza, mentre alla seconda è sempre nettissima. 

Chi ha cominciato? L’IDF e il servizio di sicurezza Shin Bet. Si ha l’impressione che compiano omicidi mirati ogni volta che ne hanno la possibilità e non quando è necessario. 

Quando sono necessari? Vi ricordate il dibattito sulle uccisioni mirate in qualche momento del lontano passato? Allora sembrava che gli obiettivi  dovessero essere le “bombe a orologeria” che stavano per compiere attacchi. In ogni caso, una norma così vaga non si applica più. Nel 2006, nell’ultima sentenza del tribunale rilasciata prima del suo pensionamento, l’allora presidente della Corte Suprema, Aharon BaraK, ha proibito queste uccisioni, se a scopo “deterrente o  punizitivo.” 

L’ultimo obiettivo assassinato è stato quello di Zuhair al-Qaissi, il segretario generale dei Comitati di Resistenza Popolare di Gaza. Fonti dell’esercito israeliano hanno affermato che era responsabile dell’attacco terroristico sul confine con l’Egitto dello agosto scorso – il che avrebbe reso il suo omicidio in un atto “deterrente o punitivo”. Ma per stare sul sicuro, si è fatto  notare che aveva “condotto e diretto progetti per compiere  un attentato terroristico all’interno di Israele che era nella fase finale di preparazione. 

Questo astruso comunicato del portavoce dell’IDF è stato sufficiente per far sì che l’opinione pubblica israeliana accettasse con comprensione automatica e simpatia quest’ultima abituale dose di omicidi mirati. E poi chi sa che cosa aveva in mente di fare il defunto al-Qaissi? Solo lo Shin Bet , così accettiamo la sua condanna a morte senza inutili questioni.

 Ha diretto e guidato davvero dei progetti? E quali sono “le fasi finali di preparazione”? Lo hanno detto i giornalisti militari, i giornalisti militari lo sanno. Anche la questione dell’efficacia, piuttosto che la legittimità delle uccisioni, non è più argomento di dibattito. Quale vantaggio porterà a Israele che non sia un maggior numero di feriti e ulteriori giorni di paura nel sud? Forse che questo omicidio mirato ha scongiurato davvero un attacco terroristico? Non lo sapremo mai. E’ sufficiente che lo sappiano i nuovi presentatori (E loro non lo sanno. Declamano solo obbedientemente quanto ricevono dall'establishment della difesa). 

La seconda domanda – “Chi ce l'ha più grosso?” – è perfino ancor più ridicola e superflua, naturalmente. E’ l’esercito meglio equipaggiato del mondo contro un esercito mal’assortito di lanciatori di razzi. Tuttavia, questo lo si deve dimostrare a tutti, sia a loro che a noi, più e più volte.

 Avete il punteggio  proprio qui davanti a voi . Entro ieri pomeriggio, era 15 – 0 in favore di Israele. Se si misura dai risultati dell’Operazione Piombo Fuso dell’esercito a Gaza, tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 - quando c’è stato 1 israeliano ucciso ogni 100 palestinesi – allora c’è stata una regressione dal punto di vista statistico. 

E immaginate, se, Dio non voglia, ci fossero stati 15  israeliani uccisi durante il fine settimana? Piombo Fuso 2 e una guerra regionale, con sullo sfondo un Egitto politicamente diverso. Ma l’uccisione di 15 palestinesi è ammessa, suscitando solo uno sbadiglio. In un giorno o due possiamo sperare che prevalga di nuovo la calma. E in effetti, i commentatori hanno riferito che “nessuna delle due parti è interessata a un confronto”. Un mediatore senza nome si farà carico dei negoziati e le armi saranno nuovamente messe sotto chiave. 

Fino al prossimo  round. A quel punto, si porranno di nuovo  le domande infantili. Anche in questo caso, Israele non si tratterrà dall’eseguire omicidi mirati. Ancora una volta, i palestinesi non si limiteranno a vendicare le uccisioni, entrambe le parti rinchiuse nella loro stupidità. Perché è la routine in questa gabbia di matti. 

Per chi è all’interno tutto sembra normale e di routine – come sempre succede tra pazienti psicotici di questo tipo. Così si paragona l'Iran ad Auschwitz e, in un cieco riflesso, si compie un omicidio mirato a Gaza nel bel mezzo di un periodo di calma del quale tutti avevano beneficiato. 

La stella del mattino, candidato ad essere capo dell’opposizione, Shaul Mofaz (Kadima), che è l’alternativa vincente all’attuale governo, ha già accolto con favore l’omicidio mirato, come ha fatto il ministro dell’istruzione, Gideon Sa’ar. Il primo ministro, Benjamin Netanyahu ha già contattato i sindaci del sud per una dimostrazione di sostegno. Anche questo fa parte del rituale standard. Gli abitanti del sud se ne stanno seduti nei rifugi, mentre il resto del paese fan schioccare la lingua e dicono a se stessi “Cose che succedono”; “Altro non si può fare”; “Avanti così, IDF” e poi si dedicano alla siesta pomeridiana nel meraviglioso clima primaverile. 

(tradotto da mariano mingarelli)