Palestina Rossa
15.05.2012
http://www.nuovaresistenza.org/2012/05/16/addameer-progresso-per-il-movimento-dei-prigionieri-palestina-rossa/#ixzz1vDVaZwkY
Progresso per il Movimento dei prigionieri: lo sciopero della fame di massa dei detenuti palestinesi si conclude dopo che si è raggiunto l’accordo
da Addameer
http://www.addameer.org/etemplate.php?id=481
Dopo quasi un mese intero di digiuno, circa 2.000 prigionieri politici palestinesi hanno concluso ieri sera lo sciopero della fame di massa dopo aver raggiunto un accordo con il Servizio carcerario israeliano (IPS) per ottenere alcune richieste fondamentali. Addameer elogia queste conquiste del movimento dei prigionieri e può solo sperare che Israele implementi eventuali modifiche politiche in buona fede. Addameer loda soprattutto quegli individui che, impegnati in uno sciopero della fame pubblico per più di due mesi, mostrano notevole fermezza nella lotta per i loro diritti fondamentali.
Carcere israeliano di Shikma nella città costiera di Ashkelom
Le richieste sollevate durante lo sciopero della fame collettivo, che è iniziato il 17 aprile, comprendevano la fine dell’utilizzo abusivo della IPS dell’isolamento per ”ragioni di sicurezza”, che colpisce attualmente 19 detenuti, alcuni dei quali hanno trascorso 10 anni in isolamento, e l’abrogazione di una serie di misure punitive adottate contro i prigionieri palestinesi in seguito alla cattura del soldato israeliano Gilad Shalit, tra cui la negazione delle visite familiari per tutti i prigionieri di Gaza dal 2007 e il rifiuto di accesso agli studi universitari dal giugno 2011. I prigionieri hanno inoltre chiesto di porre fine alla pratica israeliana di arrestare i palestinesi senza accusa né processo in detenzione amministrativa. Otto prigionieri, tra cui cinque detenuti amministrativi, avevano già iniziato il loro sciopero della fame già alla fine di febbraio.
I dettagli dell’accordo firmato ieri sera dal comitato dei prigionieri, che rappresenta gli scioperanti della fame, sono stati raccontati oggi all’avvocato di Addameer Fares Ziad durante la sua visita ad Ahed AbuGholmeh, che è un membro del comitato, e all’avvocato Mahmoud Hassan durante la sua visita ad Ahmad Sa’adat nell’ospedale del carcere Ramleh , che ha espresso quello che aveva detto la scorsa notte quando i membri del comitato erano venuti a Ramleh per annunciare la fine dello sciopero della fame.
Secondo Ahed Abu Gholmeh, i nove membri del comitato dello sciopero della fame hanno incontrato ieri un comitato composto da funzionari IPS e funzionari dei servizi segreti israeliani e hanno determinato le clausole del loro accordo. L’accordo scritto conteneva cinque principali disposizioni: i prigionieri porranno fine al loro sciopero della fame dopo la firma del contratto, ci sarà una fine all’utilizzo dell’isolamento a lungo termine dei prigionieri per motivi di ”sicurezza”, e i 19 prigionieri verranno spostati dall’isolamento entro 72 ore, saranno ripristinate entro un mese le visite dei familiari di primo grado ai prigionieri dalla Striscia di Gaza e delle famiglie provenienti dalla Cisgiordania, cui erano state negate sulla base di vaghi ”motivi di sicurezza. L’agenzia di intelligence israeliana garantisce che ci sarà un comitato formato per facilitare gli incontri tra gli IPS e prigionieri al fine di migliorare le loro condizioni quotidiane, non ci saranno nuovi ordini di detenzione amministrativa o rinnovi di ordini per i 308 palestinesi attualmente in detenzione amministrativa, a meno che i file segreti , su cui si basa la detenzione amministrativa, contengano informazioni ”molto gravi”.
Per i cinque detenuti amministrativi in sciopero della fame prolungato da 77 miracolosi giorni, tra cui Bilal Diab e Thaer Halahleh, gli ordini di detenzione amministrativa non verranno rinnovati e saranno rilasciati al momento della scadenza dei loro ordini in corso. Questi cinque sono stati trasferiti agli ospedali pubblici per ricevere assistenza sanitaria adeguata durante il loro delicato periodo di recupero. Riguardo alla pratica di Israele della detenzione amministrativa nel suo complesso, Ahmad Sa’adat ha inoltre osservato che l’accordo prevede limitazioni ad ampio utilizzo in generale. Addameer teme che tali disposizioni dell’accordo non risolvano esplicitamente la problematica applicazione israeliana della detenzione amministrativa, che così com’è è nella palese violazione del diritto internazionale.
Addameer ha osservato che Israele ha costantemente omesso di rispettare gli accordi che esegue con i palestinesi sulle questioni dei prigionieri. Per questo motivo, sarà fondamentale per tutti i sostenitori dei prigionieri politici palestinesi monitorare attivamente gli eventi dei prossimi mesi per garantire che l’accordo venga pienamente attuato. Come organizzazione per i diritti umani impegnata a rispettare gli standard internazionali dei diritti dei detenuti, Addameer continuerà a controllare attentamente le condizioni all’interno delle carceri israeliane al fine di garantire che le condizioni siano in conformità con i diritti umani internazionali e con il diritto umanitario.
Il giorno della commemorazione di 64 anni dalla Nakba palestinese, è deplorevole che ci siano voluti i prigionieri politici palestinesi in massa vicino alla morte per fame per richiamare l’attenzione sulla loro situazione, è quindi indispensabile cogliere l’occasione non solo per applaudire i risultati raggiunti, ma anche per portare avanti gli sforzi in loro nome e chiedere una soluzione giusta e permanente per la loro causa. Addameer estende la sua profonda gratitudine agli attivisti e alle istituzioni, compresi i membri della società civile e dalla comunità diplomatica, che hanno sostenuto i prigionieri palestinesi nella loro campagna per la dignità.
(Traduzione a cura di PalestinaRossa)