Haaretz.com
11.07.2013
http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.535096
Blockbuster di successo di questa estate: gli assassini dell’IDF.
Un Viral clip si propone di invogliare i giovani israeliani a diventare dei cecchini. Ma un esercito che si vanta così dei suoi assassini è un esercito malato, proprio come la società che accetta tutto ciò e ne è perfino impressionata favorevolmente.
di Gideon Levy
Le Forze di Difesa Israeliane sono liete di presentare: Assassini – la versione cinematografica. “I cecchini”, un clip di propaganda prodotto circa quattro anni fa da un’unità di cecchini e ora disponibile su internet – già visto su You Tube da circa un quarto di milione di persone – è il più gran successo dell’estate, il blockbuster del “dipartimento dello sviluppo, addestramento e istruzione” delle forze di terra. Il film si propone di invogliare i giovani israeliani a diventare cecchini. E’ rivoltante.
Maledizione. E’ interrotto a metà da una pubblicità commerciale di un prodotto per l’infanzia: “Fin dal primo giorno devi fare tutto il possibile per proteggere il tuo bambino.” Tu proteggerai il tuo bambino e l’IDF lo corromperà quando il ragazzo avrà 18 anni. La musica soffusa del prodotto per l’infanzia viene sostituita da un motivo che accompagna film polizieschi a buon mercato. La professionalità dell’unità viene presentata come se si trattasse di un annuncio economico per sterminatori di insetti: “Tiro di precisione a corto e medio raggio. Ci si specializza nella mimetizzazione e nella relizzazione di postazioni militari avanzate, in aree aperte o edificate, di giorno e di notte.” Il guardiano di Israele non si assopisce o si addormenta. Volontario per i cecchini.
Gli assassini vengono rappresentati da un gruppo di attori-soldato. Il generale picchia sul tavolo: “Stavolta non c’è modo che questo ragazzo ci scappi.” La parola di un generale è categorica: mascherati e armati entrano in una casa palestinese e si danno da fare per mettere su una postazione militare, mentre seminano devastazione. Un rapporto al generale: “Al momento le forze dei “cecchini di Muki” sono in loco.”
Un arabo mascherato, armato di un fucile obsoleto, entra nella casa. I “Cecchini di Muki” cominciano il conto alla rovescia. Un altro giovane palestinese, disarmato e senza la maschera, sale su di un’auto in strada. E’ Abdullah, e questa volta non ci scapperà. Un cecchino spara, Abdullah cade morto. Il generale : “Missione compiuta.”
L’assassinio di un uomo disarmato, a sangue freddo, che avrebbe potuto essere arrestato facilmente. Si specializzano o no in tiro di precisione da cecchino sul corto o medio raggio?
Nella scena successiva, i nostri eccellenti tiratori scelti indossano ciò che sembra essere una pelle d’orso dal colore dell’oro, sotto il cui manto avanzano in un mare dorato di grano. Questa volta sono “in una postazione avanzata in montagna” a Gaza, com’è detto nel testo originale, in un luogo dove non c’è mai stata una montagna o una collina. Qui sono stati mandati per assassinare uno che ha lanciato un razzo Qassam. Bingo. Attraverso la pelle d’orso si intravede di sfuggita un cecchino donna, un sorriso Colgate col quale mette in mostra i suoi denti bianchi.
“Uno ‘sporco bastardo’ tiene prigionieri tre ostaggi”, riferisce il comandante prima della missione successiva nel centro della comunità di Modi’in; anche questa è stata portata a termine con successo. Il cecchino spara e lo ‘sporco bastardo’ cade morto. Un responsabile del progetto e uno specialista del tema, un fotografo e un assistente, un tizio per il suono e un altro per i botti, professionisti artistici e per l’illuminazione – il merito va ai soldati dell’IDF che sono responsabili di questo film grottesco, prodotto per ordine del comandante dell’unità.
Gli svedesi hanno Ingmar Bergman e noi abbiamo lo Staff Sgt. Kobi Azran, sceneggiatore e direttore. Quando crescerà un po’ e smaltirà la sbornia, potrà forse fare un documentario sull’occupazione.
La qualità del clip lasciamola giudicare ai critici cinematografici. Ma i messaggi che trasmette sono sgradevoli e irritanti. Un paese ha bisogno di un esercito, un esercito necessita di cecchini, i cecchini devono uccidere. Ma un esercito che si vanta in tal modo dei propri assassini – soldati di un’unità che vengono inviati esplicitamente solo per uccidere, che, per ordine del generale, assassinano un uomo disarmato, e che usano ‘sporco bastardo’ come loro nome di codice per un palestinese – è un esercito malato, così come lo è la società che accetta tutto ciò e ne è perfino impressionata favorevolmente.
E’, a quanto pare, assurdo ricordare che l’Alta Corte di Giustizia ha approvato gli assassini solo quando c’è prova, forte e convincente, che la persona minacci di rappresentare un pericolo per la vita umana. Ha pure sentenziato che nessun assassinio dovrebbe essere eseguito qualora sia possibile l’arresto. Alle nostre future reclute regaleremo il loro simile palestinese, Abdullah, condannato a morte senza processo, dopo che la sua punizione è stata sentenziata dal generale senza che nessuno si preoccupi del perché e del per cosa.
Quindi dobbiamo elogiare i registi e i loro comandanti: hanno fatto un eccellente lavoro. Sapevano molto bene che questi spregevoli messaggi erano proprio quelli che invoglieranno i giovani ad aggregarsi all’unità assassina dell’IDF. Generale, la missione è compiuta.
VIDEO: IDF Israeli Snipers/full movie NEW/…
http://www.youtube.com/watch?v=KOzPYGuJmIk&feature=player_embedded
(tradotto da mariano mingarelli)