Nena News
26.07.2013
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Ex leader di Fatah trascina Abbas all'Aja
Dahlan, ex capo dei servizi a Gaza, oggi in esilio, denuncia il presidente dell'ANP per corruzione e intimidazione. Tribunale scelto, la Corte Penale Internazionale.
dalla redazione
Gerusalemme, 25 luglio 2013, Nena News - C'è sempre qualcosa di nuovo sotto il sole palestinese. È di ieri la notizia che l'ex leader di Fatah a Gaza, uomo che accentrava nelle sue mani potere politico ed economico, il noto Mohammed Dahlan, ha denunciato il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas. L'accusa: corruzione, intimidazione contro Dahlan, mobbing e licenziamento senza giusta causa. Tribunale: la Corte Penale Internazionale de L'Aja.
Mohammed Dahlan
Secondo Dahlan, Abbas è a capo di una campagna di intimidazione contro gli oppositori e di corruzione contro il popolo palestinese. L'ex leader, oggi residente tra l'Europa e Dubai, si è affidato ai servizi di un team di avvocati israeliani guidati da Zaki Kamal. Nella denuncia, è contenuta anche la richiesta: reintegrazione nella sua precedente posizione amministrativa nell'ANP e riconsegna delle proprietà confiscate da Ramallah. Oltre, naturalmente, alla garanzia di impunità una volta rientrato nei Territori Occupati.
Copie della denuncia, secondo i media israeliani che hanno riportato la notizia, sono state inviate - oltre allo stesso presidente palestinese - anche al segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, al segretario di Stato americano Kerry, a quello dell'Unione Europea e a Tony Blair, rappresentante del Quartetto per il Medio Oriente.
Alcune fonti interne a Fatah hanno detto che Ramallah opterà per ignorare accuse che sono "un mix di interessi personali noti da parte dell'accusatore e di falsità". Per ora Abbas non risponde ad accuse dure, in parte smorzate dalla figura stessa dell'accusatore, per anni uomo forte del partito di Abbas ed ex capo dei servizi interni nella Striscia di Gaza prima dell'avvento di Hamas nel 2007.Oggi Dahlan accusa il presidente di averlo fatto fuori perché timoroso della sua eventuale concorrenza e punta il dito contro "il comportamento tirannico e la corruzione che danneggia il popolo palestinese e le istituzioni".
Mohammed Dahlan ha ricoperto un ruolo di primo piano nei Territori e nei rapporti con Israele. È stato l'uomo che controllava le forze militari e i miliziani di Gaza, garantendo a Tel Aviv confini relativamente tranquilli. Negli anni Novanta giravano voci di un suo incontro a Roma con funzionari dell'esercito israeliano e dello Shin Bet per definire strategie di contenimento di Hamas. Da capo delle forze di sicurezza preventive a Gaza, Dahlan ha da sempre goduto di stretti rapporti con Egitto e Stati Uniti, in particolare con la CIA che lo ha fornito del necessario addestramento per i suoi uomini.
Da sempre noto per il pungo duro usato contro ogni opposizione a Fatah - arresti di massa, repressione di manifestazioni e persecuzione di giornalisti e membri di Hamas - dopo la presa del potere da parte del movimento islamista, è tornato in Cisgiordania e due anni fa è stato espulso dai Territori con l'accusa di voler ordire un golpe contro il presidente Abbas. Dal 2011 vive negli Emirati dove è diventato un noto e ricco uomo d'affari, molto vicino alla famiglia reale. Nena News