I timori di Gaza

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I timori di Gaza

Prosegue l’escalation di raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, che si sono intensificati nelle ultime ore dopo il ritrovamento dei corpi dei tre coloni israeliani scomparsi il 12 giugno nei pressi di Hebron. In risposta agli attacchi israeliani è aumentato il lancio di razzi da parte della resistenza palestinese verso il sud di Israele.

 

di Rosa Schiano

1 luglio 2014, Nena News – “La scorsa notte è stata spaventosa, bombardamenti ovunque. Grazie a Dio non vi sono state vittime”, ci ha detto Rima, una giovane madre di Gaza, che ieri ci aveva anche espresso il timore di attacchi improvvisi durante gli spostamenti per andare in moschea. Rima ha deciso di restare in casa per prudenza e cerca di far giocare i suoi due bambini che nonostante tutto mantengono il sorriso. È preoccupata per le prossime mosse del governo israeliano. Altri palestinesi non si sono persi d’animo e ieri sera nonostante la tensione hanno cercato di seguire, nei luoghi provvisti di energia elettrica, la partita di calcio dell’Algeria, squadra da molti sentita come rappresentante del mondo arabo nei campionati di calcio. Alcune famiglie hanno acceso i generatori nelle loro abitazioni oppure si sono riunite davanti a maxischermi. Un modo per rompere l’ansia e l’inquitudine per i probabili attacchi in arrivo. La notte di Gaza è stata infatti scandita da continue esplosioni. L’aviazione militare israeliana ha colpito almeno 34 obiettivi, in prevalenza siti appartenenti a gruppi della resistenza armata palestinese, tra cui un complesso militare di Hamas in Rafah ed altre strutture appartenenti al movimento islamico, oltre a terreni agricoli e spazi liberi. Tuttavia, anche abitazioni di cittadini, proprietà e strutture civili sono state coinvolte negli attacchi. Gli attacchi sono avvenuti su tutta la Striscia: Gaza, Rafah, Khan Younis, l’area centrale e settentrionale. Agli attacchi aerei si sono aggiunti attacchi dal mare da parte della marina militare israeliana. Droni hanno volato tutta la notte, elevata anche la presenza di elicotteri. Fonti mediche hanno riferito che i missili hanno colpito alcune serre causando il ferimento di 4 palestinesi, trasportati all’ospedale Nasser a Khan Younis. I pesanti bombardamenti hanno provocato interruzione di energia elettrica in diverse aree della Striscia. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha riferito che Hamas deve pagare il prezzo per la morte dei tre coloni scomparsi e ritrovati morti, appellandosi alla “vendetta” . Nonostante ciò, il governo di Tel Aviv non ha rilasciato alcuna informazione o prova sul coinvolgimento di Hamas o di altri gruppi o individui palestinesi con la morte dei tre coloni israeliani. Nessuna rivendicazione è arrivata da gruppi palestinesi. L’area in cui i tre coloni israeliani erano scomparsi rientra nella zona C della Cisgirdania, sotto completo controllo civile e militare israeliano. Da quel momento sono almeno 6 i palestinesi uccisi dall’esercito israeliani nel corso delle operazioni di “ricerca”, decine di palestinesi sono stati feriti ed oltre 500 i palestinesi rapiti ed imprigionati. A Gaza due giovani palestinesi, secondo Tel Aviv presunti membri della resistenza palestinese, Mohammad Al-Fasih e Osama al-Hassumi, erano stati uccisi domenica notte da un missile lanciato sull’auto con cui stavano viaggiando nel campo rifugiati di Shati, uno dei campi maggiormente affollati della Striscia di Gaza. I razzi dei miliziani palestinesi verso il sud di Israele non hanno provocato tuttavia vittime né feriti. All’alba di oggi i soldati israeliani hanno ucciso a Jenin, nel nord della Cisgiordania, un giovane palestinese di 16 anni, Yousef Abu Zagha, colpendolo al petto. Le truppe israeliane erano entrate in città per un raid ed alcuni ragazzi hanno lanciato pietre ai soldati che hanno risposto con il fuoco. Fonti locali riportano che soldati sotto copertura, infiltrati nella città di Jenin e nel campo rifugiati, hanno sparato ed ucciso il giovane Abu Zagha e successivamente sono sorti scontri con decine di giovani palestinesi. Fonti locali riportano che Abu Zagha stava tornando a casa trasportando cibo alla sua famiglia per mangiare prima di iniziare nuovamente il digiuno, ma è stato freddato dai proiettili e morto all’istante. Secondo Tel Aviv, il giovane era legato al movimento di Hamas. Nel frattempo, ad Hebron le case dei due membri di Hamas sospettati di essere dietro il rapimento dei tre coloni sono state demolite nella notte. Nel timore generale di una nuova offensiva militare sulla Striscia di Gaza, il ministro degli Interni palestinese ha diffuso alcune procedure di sicurezza da mettere in pratica durante i bombardamenti: mantenere la calma, non lasciare i bambini, chiudere le valvole del gas, soprattutto nelle ore notturne, lasciare all’esterno materiali infiammabili, essere provvisti di lampade di emergenza e di radio per ricevere informazioni, stare lontano da balconi e finestre e mantenerle aperte, evacuare i piani più alti degli edifici; se si è all’esterno, non muoversi in auto e non camminare vicino luoghi che potrebbero essere colpiti. Nena News -

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