Roger Waters: il lato brillante della luna israeliana

Haaretz, 03.05.2015

http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.654613

L'occupazione sconvolge questa leggenda del rock. L'uccisione di bambini gli fa orrore. Gli attacchi aerei nella Striscia di Gaza   gli fanno perdere il sonno.

di Gideon Levy

Roger Waters - AP - June 2, 2009

Il cantante ed ex membro dei Pink Floyd Roger Waters in posa presso il muro a Betlemme, il 2 Giugno 2009 (Foto AP)

Robbie Williams si è esibito nel più grande parco di Tel Aviv ieri sera. Decina di migliaia di israeliani in delirio lo avranno sicuramente accolto (ho scritto questo articolo prima del concerto). Un inglese amante della giustizia  ha cercato di dissuaderlo. Vorrei ringraziare quell'uomo inglese dal profondo del cuore.

Per oltre un decennio  Roger Waters ha dedicato il suo tempo e il suo  buon nome alla lotta contro l'occupazione israeliana. L'occupazione lo sconvolge. L'uccisione di bambini gli fa orrore. Gli attacchi aerei nella Striscia di Gaza gli fanno perdere il sonno.

Ha concluso che gli israeliani devono pagare per i loro crimini e che il boicottaggio è uno strumento giusto ed efficace. Ritiene che intrattenere gli israeliani a Yarkon Park sia equivalente a esibirsi in Sudafrica a Sun City nel 1980 durante l'apartheid.

A quell'epoca i bianchi scommettevano al casinò e assistevano a spettacoli internazionali mentre a poca distanza i neri soffrivano l'oppressione. Oggi, gli israeliani affollano il parco quando a solo un'ora di distanza Gaza sguazza nelle sue rovine e la Cisgiordania nella sua occupazione.

La situazione è intollerabile per chiunque abbia un minimo senso di giustizia. Waters ha scritto a Williams ricordandogli la sua passione per il calcio e il suo incarico di ambasciatore per UNICEF Regno Unito, raccontando a Williams di come Israele abbia ucciso quattro bambini che stavano giocando a calcio su una spiaggia di Gaza durante la guerra dell'estate scorsa. E scrivendo (invano): "Ti incoraggio, Robbie, come faccio con tutti gli altri artisti, a non esibirti in Israele fino a quando Israele non rispetterà il ​​diritto internazionale"

Waters aveva fatto la stessa cosa prima che Alan Parsons, che aveva lavorato coi Pink Floyd nel loro album del 1973 "The Dark Side of the Moon”, venisse in Israele nel mese di febbraio. "Anche se capisco che non vorresti deludere i tuoi fans cancellando questo evento, facendolo manderesti a loro e al mondo  un messaggio potente", scrisse Waters a Parsons su Facebook, aggiungendo: "Se ti ricordi, io ero il bassista brufoloso, e tu l'alto ingegnere".

Brufoloso? Direi nobile. Può esserci qualcosa di più ammirevole o morale di questo? Non esiste un solo altro maestro come il poeta dei Pink Floyd che sia disposto a dedicare così tanto ad una lotta così decisa contro un'ingiustizia di così lungo corso.

In Israele, che non può annoverare un vero e proprio cantante di protesta tra i suoi musicisti popolari, è ovviamente stato etichettato come antisemita e anti-israeliano. Kobi Oz, un musicista israeliano della statura di Waters (quasi), lo ha invitato pochi anni or sono a fare musica e stare zitto.

Nelle parole di Oz, "Sono rimasto profondamente deluso di sapere che hai deciso di costruire un muro tra te e i tuoi fan israeliani .... Invece di riconoscere la complessità della questione, hai aderito alla campagna di boicottaggio di Israele, nominando te stesso giudice di un conflitto fra le tribù del Medio Oriente (quanto sei britannico!)". E quanto è israeliano Oz quando chiude gli occhi e trilla!

Circa un anno fa, Waters ha spiegato le sue motivazioni. Suo padre, il secondo Luogotenente Eric Fletcher Waters, un obiettore di coscienza che guidava un'ambulanza durante il bombardamento di Londra, fu convinto a unirsi ai Fucilieri Reali per combattere il fascismo. È stato ucciso nell'Italia occupata, quando Waters era solo un bambino.

Waters è convinto di stare seguendo le orme del padre. Dice che dopo essere arrivato in Israele e aver visto l'occupazione, è stato incapace di rimanere in silenzio. Dobbiamo chinare il capo per ringraziarlo.

Il debito a Waters è il debito di una generazione per cui i Pink Floyd sono stati molto più di una colonna sonora. È un debito per le notti di confessioni e discorsi a cuore aperto ispirati da "Us and Them"; per gli amori durati un istante, o tutta la vita, che devono la loro esistenza a "The Dark Side of the Moon." Ma ora noi e loro siamo ormai vecchi, e questa generazione, almeno, dovrebbe ascoltare quello che Waters ha da dire.

Waters chiude il suo intervento, che, come la lettera a Williams, ha pubblicato su Salon.com, spiegando le sue attività alla luce delle azioni di suo padre. E conclude con una citazione dal brano "Two Suns in the Sunset", che scrisse per i Pink Floyd: "Cenere e diamanti / Nemico e amico / Eravamo tutti uguali / alla fine".

In un paese senza un solo coraggioso Waters, gli scrivo usando le sue parole. Vorrei che tu fossi qui

Traduzione di G.Graziani per l'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, Firenze