Presidio per la richiesta di riapertura di Shuhada Street

Sabato 27 febbraio in piazza dei Ciompi a Firenze alle 17:00, Assopace Firenze, associazione di Amicizia Italo-Palestinese ONLUS e Cospe organizzano un presidio per chiedere la riapertura di Shuhada Street a Hebron.

 

Dal 2010, l’organizzazione non violenta Youth Against Settlements  (Yas), attiva ad Hebron, indice annualmente una mobilitazione nazionale ed internazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla questione di Shuhada Street, considerata dai palestinesi la strada dell’Apartheid e l’emblema del problema degli insediamenti colonici e della politica di separazione che riguarderebbe l’intera Cisgiordania. Occupata da Israele nel 1967,  Hebron (al Khalil in arabo), è oggi abitata da circa 600 coloni ebrei (giunti in citta’ a partire dal 1968) e da una popolazione di circa 200.000 palestinesi. E’ divisa in due parti, H1 amministrata dall’Autorità Nazionale Palestinese e H2 controllata dalle forze armate israeliane. Proprio dopo la strage del febbraio del 1994, Shuhada Street, l’arteria principale della città, centro della sua vita economica e ponte tra Hebron nord ed Hebron sud, è stata interdetta, per presunti “motivi di sicurezza” al traffico delle auto arabe. Dal 2000, una nuova ordinanza ha bandito l’accesso a Shuhada Street anche ai pedoni palestinesi. Tutti i negozi sono stati chiusi su questa via, e si stima che in tutto il centro di Hebron oltre 500 attività commerciali siano state interrotte.

Quasi tutte le case sulla lunga via Shuhada sono state abbandonate,e  i pochi residenti che ancora ci vivono devono passare sui tetti o attraverso buchi praticati nelle pareti delle case dei vicini per uscire, essendo proibito al piede palestinese di toccare il suolo di gran parte di questa strada. Il divieto di percorrere la via, che stranieri e israeliani hanno al contrario il diritto di attraversare, pone ai palestinesi seri  problemi negli spostamenti, costringendoli a deviazioni lunghe chilometri da cui neppure le ambulanze sono esenti, e difficoltà economiche, rendendo disagevole recarsi al lavoro e spesso impossibile tenere aperta la propria attività: sulla città si è abbattuto un tasso di disoccupazione pari al 70%.

fonte Nena News