Israele - Metodo e follia

Nel suo ultimo libro " Metodo e follia (method and madness)" Norman Finkelstein descrive i massacri compiuti dall'esercito israeliano a Gaza.

Fonte: https://www.jungewelt.de/2016/04-25/061.php

Norman Finkelstein, professore ebreo americano, forte critico della politica israeliana, è persona non grata in Israele. Finkelstein è noto per il suo libro:«L'industria dell'Olocausto»: termine col quale accusa organizzazioni e personalità ebraiche (in particolare il Congresso Ebraico Mondiale.  Felicia Langer , è avocatessa israeliana, la prima a difendere i Palestinesi, antisionista, lascia Israele per vivere in Germania, Premio Nobel Alternativo (Right Livelihood Award), Palestinian Medal for Exceptional Merits. E' lei a presentare il nuovo libro di Finkelstein in occasione dell’uscita del volume in lingua tedesca.

Norman Finkelstein ha analizzato nella sua recente pubblicazione il contesto degli attacchi da parte dell'esercito israeliano a Gaza. Descrive i tre massacri che Israele ha commesso negli ultimi cinque anni: le operazioni "Piombo fuso" nel 2008-2009, "Pilastro di Difesa" del 2012 e "Margine protettivo " del 2014. Questi 3 attacchi hanno causato la morte di 3.700 Palestinesi e di 90 Israeliani. Viene inoltre descritto come Israele nel 2010 ha intercettato la nave turca della Freedom Flotilla "Mavi Marmara", con un carico di generi di soccorso per la popolazione bisognosa di Gaza a bordo, uccidendo otto cittadini stranieri.

Ethan Bronner, corrispondente dal Medio Oriente per il New York Times, arriva con lo studio di fonti israeliane, alla conclusione che l'obiettivo generale di Israele è il ripristino della sua capacita deterrente. Finkelstein cita commentatori israeliani e conclude che Israele con gli attacchi a Gaza e il bombardamento del Libano nel 2006 si è prefisso di portare indietro il Libano di 20 anni e si augurandosi di riportare Gaza agli anni Quaranta ".  Israele voleva dare ai Palestinesi una lezione sanguinosa: siamo in grado di attaccare e batterli come vogliamo, senza rispetto del diritto internazionale e della Convenzione di Ginevra. Ha inoltre rafforzato il suo blocco di Gaza. Mary Robinson, 1997-2002 Alto Commissario ONU per i diritti umani, ha espresso il suo orrore per gli effetti dell'embargo, "l’intera civiltà di Gaza è stata distrutta, posso dirlo senza esagerazione".

Nel capitolo "Punire, umiliare e terrorizzare (2011)" Finkelstein si occupa della inchiesta da parte della commissione ONU dei diritti umani sui presunti crimini di guerra durante l'operazione "Piombo fuso", la cosiddetta Commissione Goldstone. Il suo leader e omonimo Richard Goldstone era giudice della Corte Costituzionale del Sud Africa. Anche se in seguito ha fatto -sotto forte pressione - marcia indietro e ha preso le distanze dal rapporto, i suoi colleghi della commissione d’inchiesta continuano a sostenere i risultati, che incriminano gravemente Israele.

L'operazione israeliana "Pilastro di Difesa", è iniziata il 14 Novembre 2012. Questa volta, l'intenzione non è stata nascosta: Israele voleva ripristinare ufficialmente la sua capacità deterrente. Poiché i media erano sempre presenti, gli attacchi sono stati limitati. Durante l'attacco di otto giorni circa 70 civili palestinesi sono stati uccisi - i cosiddetti “danni collaterali”. L'attacco israeliano è stato concluso con un cessate il fuoco, la necessità di una revoca del blocco di Gaza non è stata menzionata.

L'operazione "Margine Protettivo" è cominciata l'8 luglio 2014. Poco prima al Fatah con il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas e Hamas , al potere a Gaza, avevano concordato un governo di unità nazionale. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha preso questo evento come scusa per coprire Gaza con morte e distruzione di proporzioni enormi. Ha messo in moto le sue truppe per un'offensiva di terra. "Non ho mai visto una tale distruzione di massa", ha dichiarato Peter Maurer, presidente della Croce Rossa Internazionale. Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon ha dichiarato: "L'enormità della morte e della distruzione a Gaza ha sconvolto e fatto vergognare il mondo”. Tuttavia la Casa Bianca aveva evidentemente dato mano libera Netanyahu per ridurre Gaza in cenere.

L'autore scrive: "L’operazione Margine Protettivo si è protratta ancora per tre settimane dopo che Benjamin Netanyahu aveva annunciato la fine del l'offensiva di terra. Non aveva perso la speranza di affliggere a Hamas una sconfitta fiaccandola con bombardamenti tremendi, con un’enormità di vittime civili e con poche uccisioni mirate (droni) di alti militari di Hamas. Poiché i media occidentali rivolsero poi l'attenzione dopo la decapitazione di un giornalista americano da parte dello 'stato islamico', trattando il massacro di Gaza come poco interessante o con niente di nuovo da riferire, Israele ha potuto dedicarsi senza problemi e con nonchalance ai suoi attacchi di precisione terroristici: grattacieli sono stati rasi al suolo come se si trattasse di un videogioco, senza preoccuparsi troppo di presentarli come obiettivi militari legittimi. "Tuttavia Hamas continuava i suoi attacchi contro Israele, uccidendo israeliani civili. Il 26 Agosto 2014 il cessate il fuoco è entrato in vigore. Quando la strage era finita, Israele aveva ucciso 2.200 palestinesi, di cui circa 70 -75 per cento civili”. La Striscia di Gaza era diventata un campo di rovine. L'ONU ha prognosticato nel mese di settembre del 2015 che nel 2020 Gaza sarà inabitabile. Tuttavia, Netanyahu è stato premiato dagli Stati Uniti con un raddoppio degli aiuti militari a Israele nel corso dell'ultimo anno.

La sua follia ha conseguentemente metodo. Finkelstein si chiede: " Cosa succederebbe se tutti i bambini di Gaza facessero una manifestazione, (...) e se i numerosi sostenitori palestinesi a centinaia di migliaia di tutto il mondo venissero a circondare e paralizzare contemporaneamente le sedi delle Nazioni Unite a New York e Ginevra ? " Contro una resistenza non violenta ad ampio raggio si può dire soltanto che nessuno lo ha ancora provato. «Merita almeno una chance?" é la domanda retorica dell'autore alla fine del suo accattivante libro.

(Trad. Leonhard Schaefer)