L'ebreo critico del governo sarà considerato un dissidente

Come questo governo israeliano  trasformerà i suoi critici ebrei in dissidenti.Nessuno è al sicuro dai tentativi di trasformare gli ebrei "sbagliati" in nemici.

di Edo Konrad, 16 dicembre 2022 https://www.972mag.com/jewish-activists-dissidents/

La maggior parte degli ebrei israeliani di sinistra non si considera generalmente  dissidente politico e probabilmente non ha mai aspirato a tale condizione. Oltre agli elogi che ricevono per il loro coraggio, gli ebrei israeliani di sinistra hanno la possibilità di parlare senza subire le conseguenze che subiscono i palestinesi, per non parlare degli attivisti in altri Stati.Agli ebrei di sinistra è stato spesso concesso il privilegio di essere avversari della destra, piuttosto che suoi nemici.

Ma tutto questo sembra cambiare, e molto più rapidamente di quanto previsto anche dai più pessimisti. Solo nell'ultimo mese, da quando Itamar Ben Gvir è stato indicato come ministro in pectore della Sicurezza nazionale, Bezalel Smotrich ha ricevuto il potere di controllare la vita quotidiana di milioni di palestinesi nei territori occupati e Avi Maoz ha ricevuto il potere di realizzare il suo programma omofobo nei programmi scolastici, i cambiamenti sono stati palpabili per i critici ebrei dello Stato e dell’occupazione della Palestina. Anche a governo non ancora formato, era chiaro a tutti da che parte soffiava il vento.

La polizia israeliana ha convocato Israel Frey, un giornalista haredi di sinistra, per interrogarlo per un suo tweet in cui mostrava comprensione per un palestinese che svolgesse un attentato alle forze di sicurezza, piuttosto che a civili. I militari israeliani hanno aggredito e minacciato i cittadini di sinistra, alcuni dei quali giornalisti, durante un tour nella Hebron occupata. Attivisti di destra sono riusciti a fare pressioni sul Consiglio locale di Pardes Hanna-Karkur per cancellare la proiezione del nuovo film del mio collega Noam Sheizaf sull'occupazione. Durante un'udienza della commissione Costituzione Diritto e Giustizia della Knesset, il deputato del Likud Hanoch Milwidsky ha interrotto il direttore esecutivo di Breaking the Silence Avner Gvaryahu per definirlo un "traditore" e un "delatore" che dovrebbe "essere imprigionato".

La strada per arrivare a tutto ciò è stata spianata molto tempo fa. Nella storia israeliana sono stati relativamente pochi gli ebrei di sinistra che hanno sfidato il regime israeliano - dagli obiettori di coscienza, agli informatori nucleari, a gruppi come le Pantere Nere israeliane e a una manciata di altri gruppi indipendenti di sinistra. Nel frattempo, in Israele è andata crescendo un'opinione pubblica sempre più di destra, assuefatta ad una dittatura militare senza fine sulla Cisgiordania e un assedio letale su Gaza, insofferente verso chiunque la critichi o ne parli apertamente. La destra politica, dall'ex Primo Ministro Naftali Bennett - l'eroe del "governo del cambiamento" – per arrivare a a Smotrich e Ben Gvir, vuole costringere i palestinesi a inginocchiarsi davanti a Israele (non dimentichiamo che il governo di Bennett è caduto per dissensi nella sua coalizione nel riautorizzare sistemi legali separati in Cisgiordania per palestinesi ed ebrei israeliani).

Nel frattempo, gran parte della sinistra sionista non ha più nulla di valido da dire sull'occupazione e molto spesso si accoda ai suoi avversari di destra nell'attaccare i palestinesi e la sinistra radicale. E’ rimasto un ristretto gruppo di attivisti ebrei di sinistra che dichiarano  che lo smantellamento dell'apartheid e del colonialismo è l'unica via verso un futuro più giusto per palestinesi e israeliani.

Nel vuoto lasciato dalla sinistra sionista hanno dilagato gruppi di estrema destra con legami con il governo israeliano che hanno come obiettivo di individuare quegli ebrei israeliani che si rifiutano di seguire la linea prevalente. Poco meno di dieci anni fa, queste organizzazioni si davano da fare a delegittimare gruppi anti-occupazione come Breaking the Silence, B'Tselem, Ta'ayush e altri, perché si rifiutavano di rimanere in silenzio di fronte alle violazioni dei diritti umani da parte di Israele. Quello che nel 2015 sembrava un fatto nuovo, oggi fa parte del bagaglio di ogni singolo aspirante politico di destra. In questo senso, gli attacchi dell'ultimo mese non sono nuovi, ma ora assumono hanno un grande peso data la composizione del nuovo governo.

Nelle ultime settimane abbiamo potuto constatare che, come sempre, è su questioni che riguardano i palestinesi che verte la repressione israeliana, in particolare nella storia del dottor Ahmad Mahajna, che sta ancora lottando per il suo posto di lavoro dopo essere stato ingiustamente accusato di aver dato dei dolci a un sedicenne palestinese che aveva compiuto un attacco con accoltellamento, mentre ce l’aveva in custodia presso l'Hadassah Medical Center. Per oltre un mese, Mahajna è stato attaccato incessantemente dai media e dagli attivisti di estrema destra per il suo cosiddetto sostegno al "terrorismo", fino a quando un numero sufficiente di persone si è fatto avanti per porre fine alla caccia alle streghe. Se gli ebrei israeliani di sinistra vengono trasformati in dissidenti, i palestinesi dal canto loro sono sempre a un passo dall'essere etichettati come nemici dello Stato, semplicemente per la loro stessa esistenza.

Questa trasformazione degli israeliani di sinistra in dissidenti ci ricorda che nessuno è al sicuro dai tentativi di Ben Gvir, Smotrich e Maoz di individuare gli "ebrei sbagliati". Dopo essersela presa con i palestinesi - in particolare nell'Area C della Cisgiordania, nelle cosiddette città miste e nel Naqab/Negev – se la prenderanno con gli attivisti anti-apartheid. Dopodiché, potrebbe toccare a chiunque resista alla coercizione religiosa degli agenti della teocrazia ebraica.

I futuri dissidenti ebrei devono sapere che il percorso sarà irto e spesso pericoloso. Alcuni di noi inevitabilmente se ne andranno (molti lo hanno già fatto), mentre altri, in particolare quelli che non hanno un posto dove andare, resteranno a combattere a fianco dei palestinesi, dei richiedenti asilo, della comunità LGBTQ e di qualsiasi altro gruppo che questo governo perseguita, oppure si allontaneranno del tutto dall'attivismo. Chi guarda dall'esterno ciò che qui sta velocemente accadendo deve sapere che siamo solo all'inizio.

Edo Konrad è caporedattore della rivista +972.