MSF denuncia il piano israeliano di sfollare con la forza i residenti palestinesi da Masafer Yatta

Pubblicato 21-01-2023

Territori palestinesi occupati, 19 gennaio 2023 – Circa 1.000 palestinesi saranno sfrattati dalle loro case nella zona di Masafer Yatta in Cisgiordania, secondo un piano approvato dal nuovo governo israeliano. La mossa è stata fortemente denunciata dall'organizzazione medica internazionale Medici Senza Frontiere (MSF), le cui équipe forniscono assistenza medica ai residenti della zona.

"Questo piano significherebbe l'imminente sfollamento forzato di quasi tutta la popolazione di Masafer Yatta", dichiara David Cantero Pérez, capo missione di MSF. "Dove andranno tutte queste famiglie? Questo è completamente inaccettabile".

Nel 1980, Israele ha designato Masafer Yatta, a sud di Hebron, come zona di tiro militare. Nei decenni successivi i palestinesi che vivono in 12 villaggi sparsi in tutta la regione hanno visto le loro case ripetutamente demolite e hanno vissuto sotto la minaccia di sfollamenti forzati.

La loro situazione si è ulteriormente deteriorata nel maggio 2022 a seguito di una sentenza della Corte Suprema israeliana che ha rimosso tutte le barriere legali allo spostamento forzato dei palestinesi da Masafer Yatta per far posto alla zona militare. Funzionari palestinesi hanno confermato che, a partire dal gennaio 2023, la maggior parte dei residenti di Masafer Yatta aveva ricevuto ordini di demolizione e sono a rischio imminente di essere sfollati con la forza.

Le autorità israeliane hanno esercitato una pressione straordinaria sui residenti di Masafer Yatta affinché lasciassero l'area. Oltre a demolire le case delle persone, hanno installato posti di blocco, confiscato i veicoli dei residenti e imposto il coprifuoco e altre restrizioni di movimento. Queste misure, che si sono intensificate negli ultimi mesi, hanno avuto un grave impatto sulla libertà di movimento, sulla salute mentale e sulla capacità di accedere ai servizi di base, comprese le cure mediche, affermano le équipe di MSF che lavorano nell'area.

I pazienti malati e anziani riferiscono di essere costretti ad aspettare per ore ai posti di blocco e di essere costretti a percorrere lunghe distanze per raggiungere le cliniche. I movimenti dei residenti sono limitati anche durante le emergenze mediche. "Devi essere sul punto di morire per poter passare attraverso i posti di blocco", ha detto un residente allo staff di MSF.

"Queste misure hanno gravemente colpito i residenti di Masafer Yatta e reso le loro vite insopportabili", afferma Cantero Pérez. "Vivono nella paura costante. L'impatto sulla salute mentale dei residenti, in particolare dei bambini, non può essere sottovalutato. Nei periodi in cui si verificano più demolizioni di case, il nostro team di salute mentale riceve più persone con sintomi di depressione e ansia".

Una donna anziana ha descritto allo staff di MSF il momento in cui le autorità israeliane sono venute a demolire la sua casa per la quarta volta in due anni: "Mi sentivo come se stessi soffocando, come se fossi cieca, come se avessi le mani legate. I miei figli erano a scuola quando è iniziata la demolizione, sono usciti a guardare. Erano sotto shock, in completo silenzio".

Un altro residente ha detto a MSF: "Scelgono l'inverno per demolire le case. Stanotte, la nostra famiglia dormirà in macchina, o in una tenda al freddo. Stasera ci saranno 5 gradi Celsius".

Le équipe di MSF gestiscono tre cliniche nell'area di Masafer Yatta, fornendo ai residenti assistenza sanitaria di base. Ciò include il sostegno alla salute mentale e i servizi di salute sessuale e riproduttiva, con particolare attenzione a donne, bambini e pazienti con malattie croniche. Nel 2022, l'équipe di MSF ha fornito 3.066 visite mediche nell'area.

MSF chiede alle autorità israeliane di fermare immediatamente il piano di sgombero e di interrompere l'attuazione di misure restrittive che impediscono ai palestinesi di Masafer Yatta di accedere ai servizi di base, comprese le cure mediche. MSF chiede inoltre alla comunità internazionale di adottare tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione di Masafer Yatta e garantire che i loro diritti umani siano rispettati.

"Il mondo intero dovrebbe sapere cosa ci sta succedendo", ha detto un residente allo staff di MSF. "Tutto ciò che vogliamo è vivere sulla nostra terra, nelle nostre case".

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Traduzione a cura di Associazione di Amicizia Italo-palestinese