https://www.amnesty.it/il-rapporto-2022-2023-sulla-situazione-dei-diritti-umani-nel-mondo/
Il “Rapporto 2022-2023. La situazione dei diritti umani nel mondo”, presentato oggi (28.3.)da Amnesty International (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni) rivela come i doppi standard e le risposte inadeguate alle violazioni dei diritti umani nel mondo abbiano alimentato impunità e instabilità, come nel caso dell’assordante silenzio sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, della mancanza d’azione rispetto a quella dell’Egitto e del rifiuto di contrastare il sistema di apartheid israeliano nei confronti dei palestinesi.
Il mondo può ancora unirsi intorno a valori universali?
Anche quest’anno abbiamo pubblicato il nostro Rapporto sulla situazione dei diritti umani nel mondo. Dalla nostra analisi emerge una fotografia inquietante che conferma la tendenza al deterioramento dello stato di diritto che abbiamo denunciato negli ultimi 10 anni.
DaLL’INTRODUZIONE
di Agnès Callamard
Segretaria generale di Amnesty International
Per oltre 10 anni, le organizzazioni per i diritti umani hanno avvertito che era in corso un persistente deterioramento del rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto. Dove si colloca il 2022 in questa discesa? È stato un altro anno disastroso per i diritti umani? La violazione delle norme internazionali ha raggiunto un nuovo punto più basso? E se la risposta è sì, che cosa deve fare la comunità globale?
Doppi standard
....Israele e Territori Palestinesi Occupati, nel 2022 il sistema di apartheid si è consolidato. I governi israeliani che si sono succeduti hanno varato misure per costringere altri palestinesi a lasciare le loro case, per espandere gli insediamenti illegali e legalizzare gli insediamenti e gli avamposti già esistenti nella Cisgiordania occupata. Invece di chiedere la fine di questo sistema di oppressione, molti governi occidentali hanno scelto di attaccare coloro che denunciavano il sistema di apartheid di Israele. Le porte dell’Ue, aperte per i rifugiati ucraini che scappavano dall’aggressione russa, sono rimaste chiuse per coloro che fuggivano dalla guerra e dalla repressione in Afghanistan e Siria.
Il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury:
“Se la riforma della giustizia in Israele verrà congelata sarà solo per merito delle proteste pacifiche. Nonostante tutto, si trascura un aspetto importante: l’apartheid a cui Israele sottopone i palestinesi che significa diniego di diritti fondamentali. Sarebbe importante che le proteste in Israele si facessero carico anche di questo tema“. Così il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, a margine della presentazione del rapporto 2022-2023 tenutasi presso la stampa estera.