Ramona Wadi, 11 aprile 2023 https://www.middleeastmonitor.com/20230411-israel-resents-being-called-out-for-its-colonialism/
I media israeliani reagiscono prontamente alla minima critica che mette a nudo la farsa della narrativa sulla sicurezza di Israele. I recenti commenti su Twitter della relatrice speciale dell'ONU per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, hanno provocato un articolo del Times of Israel che ha criticato i suoi tweet e le descrizioni di Israele come un'impresa coloniale, eppure questo è il tipo di linguaggio che le Nazioni Unite dovrebbero adottare per fare chiarezza.
Attacchi a Francesca Albanese
Per contestualizzare, il tweet di Albanese, in cui affermava: "Israele ha il diritto di difendersi, ma non può rivendicarlo quando si tratta delle persone che opprime/le cui terre colonizza", includeva un link a una recente dichiarazione dell'Alto rappresentante dell'UE Josep Borrell che sosteneva la narrativa sulla sicurezza di Israele. "Israele ha il diritto di difendersi. Allo stesso tempo, qualsiasi risposta deve essere proporzionata", ha dichiarato Borrell, invitando "tutte le parti a esercitare la massima moderazione". In un altro tweet, Albanese ha chiarito che la sua dichiarazione si riferiva al "territorio che Israele ha occupato a partire dal 1967... (questa è la terra a cui mi riferisco, che Israele sta colonizzando senza alcun dubbio)".
Sebbene il mandato di Albanese riguardi i territori occupati dal 1967, anche la costituzione di Israele nel 1948 è un'impresa coloniale. La distinzione può essere utile per definire il mandato, ma non è altrettanto chiara per quanto riguarda le basi coloniali di Israele. Tuttavia, la possibilità che la narrativa sulla sicurezza di Israele possa essere smontata ha suscitato accuse di antisemitismo, di cui i media israeliani sostengono che Albanese abbia "un passato". Anche il Times of Israel ha criticato l'ONU e le sue istituzioni affiliate per la presunta condivisione di "contenuti anti-Israele".
Tuttavia, la narrativa sulla sicurezza di Israele è legata direttamente alla sua esistenza ed espansione coloniale. È anche una narrazione dominante all'interno del discorso internazionale; una narrazione protetta dalle Nazioni Unite e anche una narrazione che appare in primo piano per combattere la legittimità della resistenza anticoloniale del popolo palestinese. Ipocritamente, ciò avviene sotto l'apparenza di un discorso sui diritti umani.
In assenza di argomenti sostenibili per difendere la narrativa sulla sicurezza di Israele, i media israeliani hanno preso di mira Albanese per aver usato una terminologia che descrive il colonialismo e la violenza israeliani. Nonostante il gran parlare della presunta parzialità anti-Israele delle Nazioni Unite, queste ultime hanno in realtà sostenuto la continua colonizzazione israeliana della terra palestinese attraverso futili risoluzioni non vincolanti e, naturalmente, rifiutandosi di mettere in discussione la narrativa sulla sicurezza di Israele anche quando Israele commette crimini di guerra, il che dovrebbe essere l'esempio più lampante di come venga manipolato il concetto di sicurezza.
Una voce solitaria come quella di Albanese non troverà alcun sostegno all'interno dei vertici delle Nazioni Unite, a differenza di coloro che nelle alte sfere sostengono la violenta impresa coloniale di Israele. È un dato di fatto che Israele non può rivendicare l'autodifesa; una potenza coloniale responsabile della pulizia etnica dei palestinesi indigeni dalla loro terra è l'aggressore, non la vittima. Il diritto dei palestinesi alla legittima lotta anticoloniale esiste perché il colonialismo è una violazione del diritto internazionale. Il fatto che le Nazioni Unite convalidino la violenza coloniale di Israele, anche se Israele sostiene continuamente il contrario, non dà all'impresa coloniale il diritto all'autodifesa contro la legittima resistenza palestinese che è stata abbandonata dalla comunità internazionale. In effetti, non si parla del diritto dei palestinesi alla propria difesa, come se l'acquiescenza fosse l'unica aspettativa che le Nazioni Unite hanno nei loro confronti. (Trad. a cura di Claudio Lombardi, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese)
Chi accorre al soccorso del più forte (NdR):
“Israele non è perfetto, lo sappiamo, ma resta un esempio per il Medio Oriente”. Così il direttore del Foglio Claudio Cerasa, nell’aderire a un’istanza di Arsen Ostrovsky (International Legal Forum) e Barbara Pontecorvo (Solomon Osservatorio sulle Discriminazioni) affinché la funzionaria dell’Onu Francesca Albanese sia allontanata dall’incarico di referente per la situazione dei diritti umani dei palestinesi per via delle sue “esternazioni di stampo antiebraico”. (da Pagine Ebraiche, aprile 2023)