Ripresa scolastica e narrativa sionista

Come viene promossa la narrativa sionista nelle scuole

Nell’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico conviene avere presenti strumenti ed iniziative di cui enti ed associazioni si avvalgono per promuovere la narrativa sionista sulla situazione palestinese. Tale narrativa ruota prevalentemente attorno al magico potere del termine antisemitismo. Ne indichiamo nel seguito alcuni aspetti.

1. Linee Guida sul contrasto all’antisemitismo nella Scuola emesso nel 2021

Da pag 20 istruisce sulla questione palestinese e successivamente indica come riferimento l’equivoco e contrastato documento IHRA sull’antisemitismo    https://www.miur.gov.it/documents/20182/6740601/Linee+guida+antisemitismo.pdf/bd6ce7ed-8965-212f-2492-eb416986460d?version=1.0&t=1642174957136

2. CENTINAIA DI DOCENTI GIÀ FORMATI CON RICADUTA SUGLI STUDENTI

«Usiamo le armi della conoscenza»  Così Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione Cdec (Centro Documentazione Ebraica Contemporanea) di Milano. Il Cdec prosegue il suo lavoro di formazione: <<... formazione, strumenti didattici, conoscenza storica, per ragionare di Shoah, antisemitismo, diritti umani. È la risposta che assicura il nostro futuro», spiega Luzzatto Voghera, in riferimento al sesto seminario per docenti avviato in questi giorni (fine agosto)a Merano. Un’iniziativa promossa dal Cdec in collaborazione con Toli, The Olga Lengyel Institute for Holocaust Studies and Human Rights. «È un progetto parte della strategia Ue contro l’antisemitismo, portato avanti in contemporanea dai nostri partner in altri paesi europei. In Italia ogni anno scegliamo una città considerata periferica per svolgere il seminario. Ferrara, Lecce, Padova, quest’anno Merano.  «Sono ormai centinaia gli insegnanti di ogni ordine e grado che hanno partecipato a questi seminari. Una formazione che ha una ricaduta importante sulla didattica nelle scuole e quindi sugli studenti». Attraverso questi incontri si è creata «una vera e propria rete tra noi e i docenti che, una volta tornati a casa, organizzano iniziative e collaborano tra di loro». La speranza, sottolinea il direttore del Cdec, è di avere così «un impatto sul lungo periodo» sulla comprensione in una parte importante della società – professori e alunni – della Shoah, del fenomeno dell’antisemitismo, del significato della presenza ebraica. https://moked.it/blog/2024/08/27/antisemitismo-luzzatto-voghera-usiamo-le-armi-della-conoscenza/

NdR: si tratta di Seminari di 5 giorni a fine agosto. Tra gli obiettivi:  “...per riconoscere e contrastare nel presente la negazione e la distorsione della Shoah, per identificare le manifestazioni attuali di antiziganismo e di antisemitismo, in particolare quelle che caratterizzano il periodo successivo al 7 ottobre 2023”

3. Angelosanto, generale dei carabinieri, coordinatore nazionale contro l’antisemitismo

Nella lotta contro l’antisemitismo «l’UCEI è il più importante interlocutore del mio ufficio». Così il generale Pasquale Angelosanto, coordinatore nazionale contro l’antisemitismo dallo scorso gennaio, nel rivolgersi al Consiglio UCEI riunito a Roma. Tra i vari punti al centro della strategia, ha annunciato il generale, ci saranno «ricerca, raccolta e analisi dei dati; formazione nella scuola; valorizzazione della cultura della memoria; massima attenzione al digitale».  (da Pagine Ebraiche, 22/7/2024)

NdR: le posizioni dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) replicano i comunicati dell’IDF, l’esercito israeliano, e di Zaka, l’agenzia israeliana di informazioni che mise in giro la falsa notizia di 40 bambini decapitati da Hamas

Intanto nelle scuole di Gaza

Istruzione a Gaza. Gli studenti sono una delle vittime di questa guerra d’aggressione di vendetta israeliana. Un’operazione di distruzione sistematica della vita civile e del futuro della società palestinese. 625 mila studenti palestinesi hanno perso l’anno scolastico 2023/2024. Sono 40 mila quelli che non potranno diplomarsi quest’anno. La guerra israeliana contro la popolazione di Gaza ha ucciso – secondo le stime – 10 mila studenti e ferito 30 mila. Oltre alla distruzione sistematica delle scuole e università: 109 strutture distrutte completamente e 365 parzialmente, trasformate poi in centro di accoglienza per sfollati. Il piano israeliano è quello di distruggere le basi dello sviluppo di una società palestinese progredita e capace di costruirsi un futuro nazionale. Un popolo di analfabeti può venire comodo all’economia coloniale israeliane di drenare manodopera a basso costo.