Ynet News.com
09.06.2010
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3902932,00.html
I membri della Knesset reagiscono al boicottaggio dell’Autorità Palestinese.
di Amnon Meranda
I membri della Knesset impongono una tassa che vedrebbe denaro che appartiene ai palestinesi consegnato agli israeliani per rifondere i danni derivati dal boicottaggio delle colonie.
Saranno i palestinesi a pagare presto il prezzo del boicottaggio? Mercoledì, 25 membri della Knesset hanno presentato una nuova proposta di legge che vedrebbe il denaro destinato ad essere trasferito all’Autorità Palestinese, utilizzato invece per compensare i danni derivati agli israeliani dal boicottaggio delle colonie da parte dell’Autorità Palestinese.
La legge era stata proposta inizialmente dalla lobby presente alla Knesset della “Terra per Israele” ed è stata sostenuta da membri delle più disparate fazioni, compreso il partito Kadima nella persona di Dalia Itzik e del Presidente del Comitato di Difesa e degli Affari Esteri, Tsachi Hanegbi.
Secondo la norma di legge i cittadini israeliani non devono dare inizio, né incoraggiare o sostenere un boicottaggio contro lo Stato di Israele. Tutti coloro che violeranno la disposizione saranno costretti a pagare un risarcimento a coloro che sono stati messi in difficoltà dall’embargo.
In quanto a coloro che non sono cittadini o residenti di Israele, verrà loro tolto il diritto di ingresso nel paese per almeno 10 anni se risultassero coinvolti in un boicottaggio. Un’altra misura porterebbe alla proibizione per gli enti stranieri o per coloro che operano in nome loro di intraprendere qualsiasi attività che comporti l’utilizzo di conti bancari israeliani, titoli azionari israeliani o terreni israeliani.
I promotori del progetto di legge affermano che l’atto si prefigge di “proteggere lo Stato di Israele in generale e i suoi cittadini in particolare dal boicottaggio accademico, economico o di altro tipo.”
Riferendosi al boicottaggio palestinese, il membro della Knesset Itzik ha affermato: “I palestinesi stanno producendo un danno con questo loro atteggiamento….problemi di questo tipo dovrebbero essere risolti a un tavolo negoziale.”
(tradotto da mariano mingarelli)