Israele sgombera con la forza beduini della West Bank

Haaretz.com
14.09.2011

http://www.haaretz.com/print-edition/news/israel-to-forcibly-evict-bedouins-from-west-bank-1.384290

Israele sgombererà a forza beduini dalla West Bank

Lo stato accelera il trasferimento di migliaia di beduini dall’Area C, che è sotto completo controllo israeliano.

di Amira Hass 

Ci si attende che l'Amministrazione Civile inizi a spostare a forza  i beduini della West Bank in una sede permanente; questo fa parte di un piano per rimuovere tutti i beduini dell’Area C ( sotto egida sia civile che militare israeliana) dalle terre ove hanno vissuto per decenni.                  beduin family amira

 

Il piano trasferirà poi quelli che vivono in altre aree della West Bank, dove, secondo i vari calcoli, ne abitano circa 27.000 , in particolar modo nell'Area C. 

I primi a essere trasferiti saranno i circa 2.400 beduini che vivono in un’area a est di Gerusalemme, il che faciliterà a Israele l’attuare del piano di espandere  Ma’aleh Adumin ed altre colonie, per creare una continuità edilizia per ebrei fino a Gerusalemme. 

Il piano di spostamento dei beduini in sedi permanenti, di cui Ha’aretz ha avuto notizia da fonti beduine della zona oltre che da diplomatici e da organizzazioni umanitarie internazionali, è stato scritto senza consultarli. 

Circa due settimane fa, sono comparsi dei funzionari dell’Amministrazione Civile nell’insediamento permanente beduino di Jahalin, a est di Al-Azariya, eretto verso la fine degli anni 1990 in prossimità di una discarica regionale di rifiuti sita a est di Gerusalemme. Quando gli abitanti hanno domandato ai funzionari che cosa stessero facendo lì, questi, secondo la gente del posto, hanno risposto: “Stiamo controllando la zona in cui trasferiremo l beduini all’inizio del mese di gennaio 2012.” 

Nel corso degli ultimi mesi, gli abitanti degli accampamenti ne hanno sentito parlare ripetutamente da rappresentanti dell’Amministrazione Civile. Era stato  loro comunicato che se rifiutano di spostarsi, sarebbero  evacuati con la forza. 

Nel frattempo, l’Amministrazione Civile e le Forze di Difesa Israeliane hanno aumentato, negli accampamenti, le demolizioni di tettoie e baracche di latta, limitando ulteriormente l’accesso degli abitanti ai pascoli . 

Le ONG beduine e internazionali che li assistono sostengono che le molestie da parte dei coloni sono aumentate. 

Alla fine di luglio, la comunità di Al Baqa’a, a est di Ramallah, ha smontato i quattro accampamenti, cercando rifugio sulle terre del villaggio vicino, dopo che i coloni avevano attaccato uno dei campi e la polizia aveva arrestato quattro dei suoi residenti. 

Da conversazioni con funzionari israeliani, i rappresentanti internazionali hanno concluso che il progetto di spostare forzatamente i beduini si basa su quanto  presuppone l’Amministrazione Civile: che gli Accordi di Oslo avessero destinato l’Area C alla costruzione di colonie israeliane e a zone militari, e quindi i beduini non dovrebbero trovarsi lì. 

L’Area C, che oggi costituisce il 60 % circa del territorio della West Bank, è una zona geografica creata dai negoziati tra Israele e l’Autorità Palestinese nel 1995. Avrebbe dovuto cessare di esistere come categoria amministrativa entro il 1998. 

Secondo le Nazioni Unite e la Croce Rossa Internazionale l’area è in ogni caso un territorio occupato, in cui l’occupante non ha alcun diritto di insediare i propri cittadini e deve provvedere pure al benessere della popolazione locale, oltre che consultarli su ogni modifica. 

I primi 2.400 beduini da trasferire vivono in circa 20 accampamenti a est di Gerusalemme. La maggior parte sono profughi espulsi dal Negev nel 1948. Alcuni vivono su terreni che Israele ha dichiarato, nel 1980, terre statali. Altri vivono su terreni privati presi in affitto dai villaggi palestinesi. L’intera area è stata annessa alla giurisdizione di Ma’aleh Adumim. Nel 1980, quando Israele ha ampliato questa colonia, i beduini Jahalin hanno dovuto lasciare la zona in cui avevano vissuto fin dagli anni '50. Decine sono state trasferiti di forza in un sito vicino ad Al-Azariya, dove sono stati consegnati loro dei vecchi container per le spedizioni via mare in cui vivere. 

A seguito di una vertenza giuridica, i due gruppi maggiori della tribù Jahalin hanno raggiunto un accordo con le autorità per l’approntamento di un piano generale, che allocasse loro aree in leasing e secondo il quale sarebbe stato  pagato un indennizzo alle famiglie da trasferire. 

Il trasloco della parte rimanente dei beduini della zona sarà effettuato in tre fasi, secondo le informazioni fornite dalle organizzazioni beduine e internazionali. All'inizio, l’Amministrazione Civile sposterà un numero imprecisato di famiglie nei terreni del villaggio Jahalin, dove attualmente non la abitano coloro che li hanno presi in affitto in base ad un accordo del 1998. 

Il piano generale per il villaggio permanente di Jahalin sarà allora completato , entro la fine del 2011, con la preparazione di altri 50 lotti. 

Nella terza fase, si preparerà un piano generale per altri 150 – 250; ogni lotto misurerà circa 600 metri quadrati. 

Il numero dei lotti da assegnare a ciascuna famiglia dipenderà dalle dimensioni della stessa e ognuna riceverà tra i 22.000 e i 60.000 NIS, a seconda del numero di componenti.

L’Amministrazione Civile sta apparentemente esaminando la possibilità di istituire altri due stanziamenti permanenti nella zona. 

Per quanto si può capire dalle conversazioni con i funzionari dell’Amministrazione Civile, il ricollocamento forzato dei beduini si prevede comporterà dai tre ai sei anni. 

I beduini con i quali ha parlato nelle scorse settimane Ha’aretz sono divisi sul trasferimento, ma tutti protestano per il fatto che l’Amministrazione Civile non li ha coinvolti nella programmazione. 

Gli abitanti di Jahalin hanno pure parlato dei problemi di salute connessi al vivere così vicino a una discarica. L’espansione del villaggio lo porterà ancora più vicino alla discarica. 

L’Amministrazione Civile non ha risposto a una richiesta di Ha’aretz di discutere direttamente dei particolari del piano, affermando che era “troppo presto”. Ha’aretz ha inviato all’Amministrazione Civile i dettagli del piano per avere una sua risposta, che non era possibile ottenere per il momento di andare in stampa. 

(tradotto da mariano mingarelli)