Gerusalemme Est protesta contro i curriculum israeliani

Gerusalemme Est protesta contro il curriculum israeliano


All’inizio del nuovo anno scolastico, la decisione di cinque scuole di Gerusalemme Est di introdurre il curriculum israeliano ha provocato l’opposizione dell’opinione pubblica palestinese della città. Due giorni fa, la leadership palestinese si è riunita in una conferenza stampa per denunciare l’accaduto. L’incontro è stato organizzato dalla National Action Coalition e ha visto la partecipazione di rappresentanti della società civile, tra cui il presidente del Comitato dei Genitori di Gerusalemme Est e il Mufti della città.

 

di Lea Frehse

Gli attivisti palestinesi hanno duramente condannato quello che considerano uno strumento di manipolazione da parte delle autorità israeliane, con l’obiettivo di controllare tutta Gerusalemme Est. L’educazione qui è gestita in parte da Israele e in parte da gruppi non governativi. Come previsto dagli Accordi di Oslo, studiando a Gerusalemme secondo il curriculum palestinese, gli studenti ottengono il tawjehee, ovvero la maturità.

                   

 

Israele: un test dietro richiesta dei genitori

Il diploma di scuola superiore palestinese non è sufficiente ad entrare nelle università israeliane, per cui gli studenti devono tenere esami addizionali. Le università palestinese, dall’altra parte, spesso non accettano i diplomi israeliani.

In quello che viene descritto come una prova, l’autorità per l’educazione di Gerusalemme ha ora creato classi speciali in cinque scuole di Gerusalemme Est, che seguiranno il curriculum usato dai cittadini palestinesi di Israele invece che quello dell’Autorità Palestinese. Per molti palestinesi è una trasgressione: “Un passo molto grave. Se l’autorità israeliana riesce a imporre i suoi contenuti educativi a Gerusalemme Est, perderemo le menti delle nuove generazioni”, ha detto Abdel Kareem Lafi, capo del Comitato dei Genitori. 

“Perderemo le prossime generazioni”

Sawsan Safadi, portavoce del Centro per l’Educazione Awqaf di Gerusalemme, ha espresso grande preoccupazione: “In termini pratici, gli studenti che si diplomano con la maturità israeliana hanno difficoltà ad entrare nelle università e nel mercato del lavoro palestinese, in Cisgiordania e negli altri Paesi arabi. Da un punto di vista nazionale, il curriculum israeliano va contro l’idea di uno Stato palestinese e della sua eredità culturale”.

Dal 2011, le autorità israeliane hanno gradualmente rimpiazzato i libri di testo palestinesi a Gerusalemme Est con altri che omettono la storia e l’identità nazionale palestinese e sottolineano la natura ebraica di Israele e di Gerusalemme. E ora hanno presentato l’introduzione del curriculum israeliano come progetto pilota nato dalla richiesta di genitori preoccupati. I rappresentanti dei genitori hanno negato di aver chiesto un cambiamento del sistema, dicendo di essere solo stati invitati a incontri di discussione. Aderire alle classi con il curriculum israeliano resta un atto volontario. 

La leadership palestinese chiede il boicottaggio del nuovo sistema

Gli oratori alla conferenza stampa hanno chiesto ai genitori di portare via i figli dalle classi con il curriculum israeliano. Alcune delle nuove classi hanno già cancellato il progetto per la bassa partecipazione: “Questo esperimento israeliano deve fallire al 100% così da impedire di minare l’educazione palestinese e l’identità di Gerusalemme”, ha detto Safadi.

Al fine di reagire alla minaccia contro l’identità palestinese di Gerusalemme, gli attivisti della società civile chiedono azioni concrete da parte dell’ANP. “Il tawjehee deve cambiare. È straordinariamente difficile, vecchio e non fornisce ai nostri figli le qualifiche necessarie qui a Gerusalemme”, dice Lafi.

Israele ha unilateralmente annesso Gerusalemme Est nel 1967. oggi, Gerusalemme Est è stretta in un vuoto geopolitico: è tagliata fuori dalla Cisgiordania dal Muro di Separazione ed è socialmente separata da Gerusalemme Ovest e da Israele. L’ex capitale culturale ed economica palestinese è oppressa da crescente povertà, desolazione e mancanza di una leadership politica. Come previsto dagli Accordi di Oslo, l’ANP non ha potere su Gerusalemme Est. Israele è riuscito con successo a impedire l’emersione di una leadership organizzata. 

Gerusalemme Est e la sua educazione intrappolati in un limbo

Il limbo di Gerusalemme Est ha provocato una crescente divisione tra generazioni. Mentre i giovani continuano a ricevere un’educazione palestinese, le opportunità di lavoro sono estremamente scarse. Il mercato del lavoro israeliano resta chiuso ai palestinesi per discriminazioni legali e sociali. I collegamenti con la Cisgiordania sono resi difficili dal Muro di Separazione.

Di conseguenza, sempre pù giovani gerusalemiti cercano di entrare nel sistema educativo israeliano. Dato che molte università israeliane non riconoscono il tawjehee, gli studenti devono seguire speciali corsi preparatori all’università e superare degli esami. I corsi sono molto costosi e, comunque, essere palestinesi in un’università israeliana non è mai confortevole. Tuttavia, a causa della mancanza di alternativa per il proprio sviluppo personale, molti diplomati optano per l’educazione israeliana.

E se la conferenza stampa di due giorni fa era dominata da adulti, uomini e vecchi leader, i giovani attivisti sono sempre più affamati di cambiamento e azione. Mousa, attivista di Gerusalemme Est di 20 anni, dà sfogo alla sua rabbia: “Gerusalemme Est soffre da anni dello stretto controllo israeliano. Non abbiamo più bisogno di parlare di queste politiche. Dobbiamo protestare”.

(tradotto da AIC Italia/Palestina Rossa)