La sconfitta del Piano Prawer.

AIC – Alternative Information Center
15.12.2013

http://www.alternativenews.org/english/index.php/politics/israeli-sosaciety/7571-prawer-plan-defeated

La sconfitta del piano Prawer

Il governo israeliano ha ufficialmente annunciato che la discussione alla Knesset del piano Prawer è bloccata. Ciò significa che il governo ha rinunciato al tentativo di far passare il piano e di minacciare l’esistenza degli arabi residenti nel Naqab (Negev).

dell'Hithabrut-Tarabut

Questa è innanzitutto una grande vittoria della resistenza popolare, della lotta che i beduini del Naqab insieme a giovani donne e uomini determinati  hanno portato avanti e di tutti coloro che si sono identificati in questa causa e l’hanno supportata. La destra radicale voleva cancellare questa legge, ma la rinuncia della Knesset è arrivata solo quando il governo ha capito che il Naqab non si sarebbe arreso e non avrebbe accettato questa legge. E’ permesso festeggiare!

 Le spaccature nella Knesset sono aumentate nelle scorse settimane in seguito alle manifestazioni del Giorno della Rabbia del 30 novembre a Hura e a Haifa. Il ministro Benny Begin - che un anno fa aveva condotto un tour del Negev per “ammorbidire” le posizione degli abitanti, superare la resistenza al piano e trasmettere al mondo la falsa credenza che un piano “migliorato” sarebbe stato accettato dai beduini – è stato costretto, in seguito alla pressione dell’opposizione, ad ammettere che i beduini non avevano accettato il piano Prawer e che, in realtà, non era mai stato discusso con loro. Nel frattempo anche la destra radicale ha alzato la voce contro il piano, anche se non c’era nulla di nuovo in ciò che hanno detto: fin dall’inizio hanno sostenuto che non sia permesso dare ai beduini anche solo una piccola parcella di terreno e che è preferibile continuare la guerra contro di loro per mezzo delle demolizioni e dei tribunali. Queste posizioni, insieme all’ammissione di Benny Begin, hanno costituito una “scala” per il governo di Netanyahu per “abbandonare” la proposta di legge. Le divisioni tra i ranghi del nemico hanno aiutato ad annullare la legge, ma solo le pressioni in aumento della resistenza popolare hanno portato ad un ampliamento delle spaccature fino a portare al fallimento del progetto. 

La sconfitta di questo piano non avrà come conseguenza notizie di uguaglianza e tranquillità nel Naqab. Il governo porterà avanti la propria guerra di logoramento contro i cittadini arabi nei tribunali, nei quali a causa di una serie di leggi ingiuste lo stato vince sempre. Il piano Prawer ritorna nel congelatore, ma nei cassetti e in fase di implementazione c’è una serie di piani per la “giudaizzazione del Naqab”. E’ ragionevole aspettarsi che a seguito della sconfitta del progetto legislativo, le demolizioni delle case aumenteranno in modo da dimostrare chi è il più forte, chi distrugge di più, in modo da preservare la persa dignità coloniale. C’è per cui un motivo per festeggiare, ma anche per prepararsi a proseguire la lotta!   

Alla luce della sconfitta, le minacce nei confronti dei beduini cresceranno. Se il piano Prawer prevedeva un gran bastone e una piccola carota, adesso la destra minaccia di buttare via la carota e agitare un bastone ancora più grosso: ai beduini non verrà offerta nessuna compensazione per la terra, ma solo terreni in affitto, e dopo un certo periodo di minacce passeranno all’azione deportando le persone dai loro villaggi. Ciò che non funziona con la forza, funzionerà con maggiore forza. Ma va detto, uno a cui il bastone dell’oppressione è stato spezzato in una manifestazione non dovrebbe tentare di agitare un bastone più grande. La minaccia è reale, lo stato sa bene come creare sofferenza. Ma se l’unica cosa che offrono è l’esproprio dei beni e della terra senza nulla in cambio, non si devono aspettare una resistenza minore di quella incontrata dal piano Prawer.  

Nei mesi passati abbiamo appreso molto a livello pratico a proposito di solidarietà, supporto e lotta. Se il piano Prawer viene cancellato dall’agenda, questo è il momento per raccogliere le energie, le esperienze e ciò che si è imparato e utilizzarli per la continua lotta quotidiana per l’esistenza di decine di migliaia di persone nel Naqab. Questo è il momento per richiedere l’immediato e completo riconoscimento di tutti i villaggi non riconosciuti e dei diritti dei beduini sulla propria terra! 

(tradotto da AIC Italia/Palestina Rossa)