Hitler a Gerusalemme

di Elis Lubrany

Die Weltbühne, 1932 n.22-p.835                                                                                                                   (rivista fondata dagli intellettuali della sinistra liberale tedesca Kurt Tucholsky e Carl v. Ossietzky)

(Abbiamo trovato interessante riportare questo documento degli anni 30 su una componente del sionismo, ndr)

A Gerusalemme, i sionisti hanno fondato una università; uno dei loro sponsor è anche il Professor Einstein. Doveva essere lì instaurata - e dopo le rivolte dell’ agosto 1929 divenne particolarmente attuale - una cattedra per l’insegnamento della pace.
Ma dal momento che, come in tutto il mondo, anche in Palestina ed in certi circoli sionisti la parola pace è molto malvista, questo pensiero incontrò grandi difficoltà. Solo questo inverno si sono svolte le prime lezioni. 
Nessuno sembrava essere più adatto dell'ex ministro della giustizia della Palestina, Norman Bentwich, un noto democratico e pacifista. Bentwich si era mostrato per lunghi anni come un fedele e zelante sionista.

Il tema della prima lezione era: "Gerusalemme- Centro di Pace”.

Quindi niente di insidioso. Così L'auditorium era al completo: rappresentanti delle autorità, delle istituzioni sioniste ufficiali, della stampa e degli studenti formarono il pubblico. Non appena Bentwich annunciò il tema cominciò uno spettacolo che a noi in Germania non è sconosciuto: grida, fischi, urla, battere di piedi. Si alzavano le grida: "Abbasso la pace!”, "Noi non vogliamo la pace!”, “Vai a predicare la pace agli arabi!”.
Si cercò di tranquillizzare i disturbatori, studenti, senza successo. Infine, dopo aver minacciato l’arrivo della polizia, per un po’ di tempo regnò la calma. Ma quando il docente cercò di leggere il suo discorso , si ripeté lo spettacolo, “abbellito” con l’esplosione di fialette puzzolenti. Proprio come da noi.

Finalmente, la conferenza poteva svolgersi e terminare sotto la protezione della polizia.
Lo scandalo che aveva causato la parola pace presso l'Università di Gerusalemme doveva comunque avere un seguito. Alcuni degli studenti furono prima espulsi, ma poi "perdonati" dal rettore; solo i maggiormente incriminati dovettero apparire in tribunale.
Tutti gli accusati appartengono al Partito sionista-revisionista. Il loro avvocato, Cohen II, è un noto rappresentante di questa direzione revisionista. Forse è opportuno ascoltare qualcosa dall’ arringa del difensore. Nel più eloquente ebraico ha dichiarato: "Sì, noi revisionisti abbiamo una grande simpatia per Hitler. Hitler ha salvato la Germania. Altrimenti sarebbe fallita già quattro anni fa. E se Hitler abbandonasse il suo antisemitismo noi lo seguiremmo…”
Hitler dovrebbe davvero fare questo piacere ai revisionisti. Nella nostra raccolta di bandiere ne avremmo una nuova: la bandiera svastica-stella di Davide. E oltre al grido: “Germania, svegliati!” l’umanità ne sentirebbe un altro: “Sion, svegliati”

(traduzione: Leonhard Schäfer)