Il sogno di uno stato ebraico e l'incubo della sua realtà

Di Lillian Rosengarten 19/4/22  https://mondoweiss.net/2022/04/the-dream-of-a-jewish-state-and-the-nightmare-of-its-reality/

 Riesco a ben comprendere le politiche del governo israeliano alla luce delle vicende degli ebrei sotto i nazisti. Sappiamo che gli ebrei hanno sofferto e sono stati vittime. Il loro stato d’animo deriva dai muri di separazione, dalle indescrivibili distruzioni, la perdita di terre, case, morti, le oscure celle di tortura? Ma gli ebrei sono davvero ancora vittime della paranoia e della paura?

Il nazionalismo attuale si giova di una parodia del credo nazista, "Deutschland uber alles" che esalta la Germania su tutti gli altri, con solo tedeschi puri come abitanti. Come è possibile che gli ebrei israeliani, i cui antenati sono stati vittime dei peggiori incubi della Soluzione Finale, possano voltarsi dall'altra parte in una cieca negazione?  "Sbarazzarsi degli indesiderabili che sono perfino al sotto del disprezzo".  È tutto così familiare, ma crudelmente squilibrato, come un popolo un tempo cacciato sia diventato cacciatore e odiatore. A mio parere, questo odio è stato proiettato sull'"altro", un palestinese.

Molte delle più anziane generazioni di ebrei (certamente non tutte), portano ancora con sé le cicatrici dell'Olocausto nazista che è rimasto impresso e vive in forme di senso di colpa, vittimismo e paura di un altro Olocausto portato dall'enorme antisemitismo di oggi. Devono proteggere Israele perché sentono dire: "senza Israele non ci sarebbero ebrei sicuri".  Queste paure sono traslate nel contesto dell'ideologia razzista sionista.  Il ciclo di abusi si ripete all'infinito, ed è così che per me i palestinesi sono le ultime vittime dell'Olocausto.

È doloroso tentare di capire cosa ha spinto il movimento sionista alla realizzazione di uno stato nazionale ebraico acquisito attraverso la forza bruta e l'occupazione violenta. Guardo attraverso una finestra le cui tende sono state tirate con il pretesto dell'unica democrazia in Medio Oriente. Le tende non possono più nascondere la finestra della disperazione, a meno che non ci si rifiuti di vedere la verità. La realtà del nazionalismo sionista e l'apartheid è che sono entrambi sono violenti e razzisti. Vive per distruggere. Se non si è stati lì a vedere le cose come stanno, compresa la miseria di Gaza, può essere difficile da capire perché la verità viene distorta e le bugie si traducono in ciò che solo si vuole vedere. L'odio per i palestinesi è stato così manipolato in Israele, in Europa e negli Stati Uniti.  Io, come ebrea profuga dalla Germania nazista, non posso fare a meno di sentirvi l’eco del primo odio nazista verso gli ebrei.  Credo profondamente che questi modi distruggano il tessuto di ciò che significa essere un essere umano evoluto.

L'arcivescovo Desmond Tutu, l'attivista sudafricano contro l'apartheid e per i diritti umani, ha detto dell'Israele sionista: "Questo è apartheid, come il nostro, solo peggio". Solo quando Israele/Palestina diventerà un paese unificato che vive con dignità e pari diritti, ci potrà essere un cambiamento. Ora c'è un solo stato Israele, uno stato di apartheid. Dichiarare Israele uno stato di apartheid è insopportabile ma è la verità.  Dobbiamo mobilitare la pressione internazionale insieme alle chiese per uno stato democratico binazionale in Israele. Credo che solo il mondo esterno possa forzare il cambiamento.

Sì, è tempo di fare un passo indietro e riflettere, di lasciare perdere la superiorità morale e di ricordare che siamo tutti collegati. Dobbiamo ricordare chi siamo. Il sionismo è stato creato per essere un rifugio sicuro per gli ebrei all'interno di un modello di stato nazionale laico. E che cosa è questo Stato? E’ uno stato nazionale che ha portato a sfratti di massa di altre nazionalità e alla pulizia etnica. Gli ebrei che sono stati vittime hanno il diritto morale di occupare e privare di diritti un altro popolo?

Niente di come viene descritta la vita palestinese si basa sulla realtà. È un mito, un mezzo per porre fine al "problema" palestinese. È una strada che fa paura ed è estremamente pericolosa. Ciò che deve essere chiarito più e più volte è che i ciechi sostenitori di Israele sionista sono, per la natura stessa del loro sostegno, complici dei crimini di guerra di Israele sionista. Fingere che Israele sia una democrazia amante della pace significa autoingannarsi. Affermare che ciò che è stato fatto ai palestinesi dai sionisti è fatto in nome degli ebrei è falso. Quello che viene fatto ai palestinesi dai sionisti israeliani non sarà mai in mio nome come ebrea o come essere umano.

Il sionismo nel suo tentativo di nascondersi dietro l'ombra della normalità è invece la Nakba, una catastrofe per i palestinesi che un tempo vivevano una vita ricca su una terra che chiamavano propria. È anche l’accanimento contro gli attivisti per i diritti umani diffamati come antisemiti, etichettati e delegittimati, terroristi e pericolosi, tutto questo per nascondere la verità dei crimini israeliani. È la disperazione degli ebrei che hanno paura di vedere la verità del sionismo così ridotto dall'odio razziale. 

L'incubo trapela dalla falsa finta democrazia.  Il sionismo non può più nascondere la sua agenda di uno stato solo ebraico con il "judenrein"[“fuori gli ebrei”,NdT] di altri tempi.  Vedo questo come un'aberrazione, un pezzo mancante di umanità che ha portato i discendenti della soluzione finale a impegnarsi nelle azioni come vittimizzatori e assassini per sfogare il loro giusto odio.. Suona tutto troppo familiare. Ricordo e poi conosco la disperazione, perché la storia palestinese è anche la mia storia.

As-Salaamu Alaykum, Lillian

Lillian Rosengarten, autrice di “Sopravvivenza e coscienza: dalle Ombre della Germania Nazista alla Nave Ebraica per Gaza”è un'assistente sociale e psicoanalista, madre, nonna e attivista dei diritti umani.

Traduzione a cura di Claudio Lombardi, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese