“Avvelenata da pregiudizi su Israele, la commissione Onu è da sciogliere”

Pubblicato il 1/8/22 su Attualità, https://moked.it/, portale dell’Ebraismo italiano,

Nessun paese subisce tante risoluzioni di condanna in sede Onu quanto Israele. È un fatto denunciato ormai da tempo da Gerusalemme – e non solo -, dimostrazione di come alle Nazioni Unite vi sia un pregiudizio anti-israeliano difficile da sradicare. Un pregiudizio che è ritornato di attualità dopo che sono emerse le affermazioni di Miloon Kothari, uno dei tre membri di una Commissione d’inchiesta Onu che vorrebbe indagare su presunti crimini commessi in Israele e nei Territori palestinesi. Kothari, in un’intervista, ha sostenuto che ci sarebbe un tentativo di screditare la Commissione attraverso i social media. E ad essere coinvolta in questo tentativo, la delirante accusa, sarebbe “la lobby ebraica”. Kothari ha anche messo in dubbio che Israele meriti di far parte delle Nazioni Unite. Tra le repliche più dure a queste affermazioni, oltre a quelle del governo di Gerusalemme che ha chiesto le dimissioni del rappresentante Onu, anche quelle americane. “È scandaloso che un esperto di diritti umani su Israele, Cisgiordania e Gaza, nominato dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, abbia ripetuto tropi antisemiti e messo in dubbio la legittimità di Israele come membro dell’ONU”, le parole della storica Deborah Lipstadt, inviata speciale del Dipartimento di Stato Usa contro l’antisemitismo. “Queste osservazioni inaccettabili purtroppo esacerbano le nostre profonde preoccupazioni circa la natura aperta e l’ambito troppo ampio della Commissione d’inchiesta e il trattamento sproporzionato e parziale di Israele da parte del Consiglio per i diritti umani”, ha aggiunto l’ambasciatrice Usa Michèle Taylor.  Nelle scorse ore poi il Primo Ministro Yair Lapid ha pubblicato la lettera inviata al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in cui ha esplicitamente chiesto di sciogliere la Commissione d’inchiesta. Quest’ultima, evidenzia Lapid, “è stata fondamentalmente contaminata dai pregiudizi pubblicamente espressi dalla sua leadership, che non soddisfa gli standard fondamentali di neutralità, indipendenza e imparzialità richiesti dalle Nazioni Unite”.

 

La presidente della Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite difende il collega dalle calunnie di antisemitismo

Di Michael Arria 27 luglio 2022, https://mondoweiss.net/2022/07/un-commission-of-inquiry-chair-defends-colleague-against-antisemitism-smears/

La presidente della Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi Occupati (COI), Navi Pillay, difende il suo collega dalle accuse di antisemitismo mosse da parte di gruppi pro-Israele, parlamentari israeliani e funzionari statunitensi.

In un'intervista rilasciata a Mondoweiss, il membro del COI Miloon Kothari aveva denunciato gli sforzi costanti dei gruppi pro-Israele per screditare il COI, che è stato istituito per indagare sulle "cause profonde" della violenza nella regione dopo che l'esercito israeliano ha ucciso almeno 260 residenti palestinesi di Gaza lo scorso anno. Sessantasei di questi uccisi erano minori.

Dopo aver denunciato gli attacchi cheil COI ha ricevuto da parte del governo degli Stati Uniti, Kothari ha dichiarato: "Siamo molto delusi dal comportamento dei social media che sono in gran parte sotto controllo, che si tratti della lobby ebraica o di ONG addomesticate, molti soldi vengono impiegati per cercare di screditarci, ma la cosa importante è che il nostro mandato si basa sui diritti umani internazionali e sugli standard umanitari e che tutti noi stiamo cercando la verità". Nel contesto dell'intervista, Kothari risulta riferirsi sopratutto alle campagne sui social media da parte gruppi di pressione quali l'American Israel Public Affairs Committee (AIPAC,che nel 2020 ha registrato entrate per oltre 96 milioni di dollari) e altri gruppi di pressione che hanno attaccato il COI sui social media.

Miloon Kothari, già membro del Gruppo di Lavoro sui Diritti Umani per l'India, architetto laureato alla Columbia University e alla Maharaja Sayajirao University di Baroda.

Trad. a cura di Claudio Lombardi di Associazione di Amicizia Italo Palestinese